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Gli USA accusano: “Russia finanzia politici in 20 Nazioni”. Il Copasir: “In Italia nessuno ha preso soldi”

“Al momento non esistono notizie che riguardano il nostro Paese in questo dossier” ha riferito il presidente Copasir, Urso

La Russia avrebbe distribuito circa 300 milioni di dollari dal 2014 ad oggi in almeno una ventina di Paesi esteri per condizionare politici, partiti e funzionari. Lo ha riportato il Washington Post in base ad un documento del Dipartimento di Stato americano.

Il documento, firmato dal segretario di Stato Antony Blinken, si basa su informazioni di intelligence circa la rete creata da Mosca per sostenere soggetti e cause di proprio interesse ed avrebbe coinvolto anche think tank in Europa e aziende pubbliche in America Centrale, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Secondo gli USA l’obiettivo russo sarebbe stato quello di “manipolare le democrazie dall’interno”.

Come ovvio, essendo in piena campagna elettorale, la notizia ha scatenato un putiferio in Italia, con tanto di accuse dalla sinistra ai leader della destra Giorgia Meloni e Matteo Salvini che in diverse occasioni hanno minacciato querele e negato ogni coinvolgimento nella vicenda.

Coinvolgimento che effettivamente non esisterebbe per nessun partito italiano, dato che secondo il Copasir – la commissione parlamentare di vigilanza sui servizi segreti italiani – nessuno in Italia avrebbe preso soldi dalla Russia. Ad assicurarlo pubblicamente è stato proprio il presidente del Copasir, Adolfo Urso.

“Al momento non esistono notizie che riguardano il nostro Paese in questo dossier” ha riferito Urso, commentando ad “Agora'” su Rai 3 le notizie provenienti dai servizi segreti americani. “Mi sono confrontato con il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Franco Gabrielli”, ha spiegato D’Urso che era oltretutto in collegamento da Washington, “al momento al governo è stato escluso che l’Italia compaia in questo dossier”.

Questo venerdì comunque il Copasir si riunirà con Gabrielli per accertare eventuali ulteriori notizie: “mi sono doverosamente confrontato con il sottosegretario Gabrielli perché è il Governo ad avere eventualmente notizie attraverso i canali ufficiali che riguardano anche i rapporti tra le nostre agenzie d’intelligence e ci è stato detto che in questi dossier non ci sono notizie che riguardano l’Italia. Peraltro oggi sono a Washington e avrò altri incontri fra l’altro proprio con il presidente della Commissione intelligence del Senato americano”.