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Golpe in Niger, assaltata ambasciata francese al grido di “W Putin”e “Abbasso la Francia”. Macron: pronti a rispondere

Golpe in Niger: In migliaia, sventolando bandiere russe hanno assaltato l’ambasciata francese in Niger al grido di “W Putin”e “Abbasso la Francia”. Parigi: pronti a rispondere

In Niger, dopo il golpe dei militari che hanno preso il potere deponendo l’ormai ex presidente Mohamed Bazoum, in carica dal 2021, la situazione si fa sempre più tesa. Questa mattina migliaia di manifestanti si sono riversati nel centro della capitale di Niamey, davanti all’ambasciata francese, sventolando bandiere russe e gridando minacciosi “Viva Putin” e “Abbasso la Francia”, oltre a scandire slogan a sostegno dei golpisti del generale Tchiani auto proclamatosi presidente.

I manifestanti chiedono la chiusura delle basi straniere nel Paese ed hanno anche strappato un cartello con la scritta “Ambasciata francese in Niger”, lo hanno calpestato e lo hanno sostituito con le bandiere della Russia e del Niger.

Lo riferisce un giornalista di Le Figaro che si trova a Niamey e ammettendo che la situazione è molto tesa. Il presidente francese Macron ieri ha annunciato che non riconosce i golpisti e la sospensione della cooperazione bilaterale con il Niger, come ha fatto anche l’Ue. Inoltre il presidente francese “non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi”, fa sapere l’Eliseo, secondo quanto riportano i media francesi. “Chiunque attacchi i cittadini, l’esercito ed i diplomatici francesi vedrà la Francia rispondere immediatamente e irremovibilmente”, aggiunge la presidenza. I manifestanti sono stati poi dispersi con lanci di gas lacrimogeno, riferiscono i media francesi.

Intanto ad Abuja, la capitale della Nigeria, si è riunito un vertice straordinario della Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, che ha approvato un pacchetto di sanzioni contro il Niger dei golpisti e lanciato un ultimatum: “Useremo la forza se entro una settimana non sarà reinsediato il presidente Mohamed Bazoum “. Tra le sanzioni individuate la “no flight zone” per tutti i voli commerciali da e per il Niger, la chiusura dei confini terrestri e aerei, oltre alla sospensione di tutte le transazioni economiche e commerciali.

Nella dichiarazione finale diffusa al termine della riunione che si è tenuta oggi ad Abuja, la capitale della Nigeria, è stato anche deciso il congelamento degli asset del Niger in tutte le banche centrali dei Paesi dell’Ecowas ed il divieto di espatrio per tutti i militari e le loro famiglie coinvolti nel tentativo di golpe.

La risposta dei leader golpisti non è tardata ad arrivare, avvertendo che risponderanno duramente ad un intervento militare nel Paese. I golpisti si sono di fatto schierati apertamente dalla parte di Mosca, probabilmente contando anche sul supporto militare del gruppo mercenario Wagner che sta già operando nel vicino Mali, che insieme la Burkina Faso, oramai sono sotto l’influenza della Russia. Non a caso il capo della Wagner Evgeny Prigozhin si è detto pronto ad inviare mille dei suoi uomini per sostenere i rivoltosi. 

Niger Mali e Burkina Faso, erano alleati dei Paesi occidentali, ma oggi sono passati dalla parte di Mosca, situazione che a meno di cambi rotta improbabili, rischia di scatenare un altro conflitto simile a quello ucraino. Il Niger è uno dei Paesi più poveri del Pianeta, ma dispone di almeno il sette per cento delle riserve mondiali di uranio. E la sua posizione lo rende uno snodo strategico per la lotta contro i gruppi jihadisti e i trafficanti di uomini che gestiscono le rotte dei migranti.