A Grotte è stato realizzato dal noto poeta e operatore culturale Gero Miceli un presepe tematico dal titolo “Come agnelli in mezzo ai lupi”
L’opera mette in risalto la drammatica situazione del genocidio dei cristiani, vittime di persecuzioni in tanti paesi del mondo
Questa piccola opera dal titolo “ Come agnelli in mezzo ai lupi” è promossa dall’Associazione “La Stella di Betlem” col patrocinio dei “Poveri Cavalieri di Cristo”, sodalizio riconosciuto canonicamente e presente anche nella Diocesi agrigentina.
L’autore ha inserito anche alcuni elementi simbolici, come: la ”luce di colore rosso ” che simboleggia il sangue versato dai martiri cristiani nel mondo e le persecuzioni che vivono quotidianamente nei paesi della Corea del Nord, Cina, Pakistan, Afghanistan, Somalia, Egitto, Sri Lanka, Iraq, Siria, Sudan, Burkina Faso, Nigeria.
La “chiesetta distrutta” ricorda invece le varie chiese cristiane colpite da attentati ; il ”piccolo gregge che giace a terra” indica i cristiani uccisi su un drappo di sangue rosso; le “palme” ; il “filo spinato” ricorda la guerra, il dolore, la sofferenza e il sacrificio; “le case con la lettera araba Nun” per ricordare il simbolo della persecuzione contro i cristiani in Iraq; il “Vangelo”; la “colomba bianca” che svetta dal Vangelo, simbolo di Pace e dello Spirito Santo.
“L’opera – dichiara Miceli – ci vuole esortare a riflettere sulla condizione dei cristiani perseguitati a non restare indifferenti sollecitandoci ad avere un pensiero e una preghiera per questi nostri fratelli durante il Santo Natale e ogni giorno dell’anno, nella speranza che dopo la caduta del sedicente e autoproclamato Stato Islamico, vi sia in quei territori una Pace duratura”.
Il Presepe Tematico “Come agnelli in mezzo ai lupi” è in esposizione in questi giorni di festività natalizie a Grotte (AG) nei locali di Corso Garibaldi 109, sino al 6 Gennaio 2020 dalle 17:00 alle 22:30.
Inoltre i visitatori riceveranno gratuitamente una copia della Rivista “L’Eco dell’Amore” gentilmente omaggiata dal presepista in occasione della mostra, dalla Fondazione Pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre”.
Valeria Tornambe’ nata a Sciacca il 27/07/1990 (AG); studentessa universitaria presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo; lavorato presso la Sicom di Sciacca e collaboratrice della testata giornalistica Fatti & Avvenimenti. Da sempre con una passione innata e sfrenata per la scrittura.
Scrivere fa bene all’anima, rilassa la mente, aiuta la memoria, mette in ordine i pensieri e fa bene all’umore. Infatti basta prendere in mano una penna e un foglio per far volare in alto la nostra anima, immergendoci dunque in un mondo idilliaco, “tutto nostro ” e interagendo con il nostro “io interiore” , vero e profondo. Scrivere è leggere in se stessi, libera l’anima ed è assolutamente gratis!
Del resto: che mondo sarebbe senza la scrittura? Un mondo assolutamente privo di sentimenti, di cultura e di amore. La scrittura ci rende essere speciali, unici e ci apre la porta verso la felicità.
Coniato il mio motto: “la scrittura è vita.”