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Gruppo criminale gestiva traffico di beni archeologici e scavi clandestini: 6 agrigentini arrestati


Le indagini erano iniziate nel 2014: 23 persone destinatarie di misure cautelari, tra loro anche 6 agrigentini. Ben 3mila i reperti sequestrati per un valore al mercato nero stimato che supera i 20 milioni di euro

Gruppo criminale gestiva traffico di beni archeologici e scavi clandestini: 6 agrigentini arrestati

Gruppo criminale gestiva traffico di beni archeologici e scavi clandestini. Le indagini erano iniziate nel 2014: 23 persone destinatarie di misure cautelari, tra loro anche 6 agrigentini. Ben 3mila i reperti sequestrati per un valore al mercato nero stimato che supera i 20 milioni di euro

Gepostet von FattieAvvenimenti SciaccaeProvincia am Mittwoch, 4. Juli 2018

Traffico internazionale – tra Italia, Inghilterra, Germania e Spagna – di reperti archeologici e scavi clandestini. Per questo il Gip del tribunale di Caltanissetta ha emesso provvedimenti di misura cautelare nei confronti di ben 23 persone, tra cui 6 agrigentini, nello specifico: 4 di Ravanusa, 1 di Campobello di Licata e 1 di Favara.

Ad eseguire arresti – avvenuti in nottata fra Agrigento, Caltanissetta, Catania, Crotone, Enna, Lecce, Napoli, Novara, Taranto, Torino, Ragusa, Siracusa – ed a seguire le indagini –  chiamate “Operazione Demetra” – , i carabinieri del comando Tutela patrimonio Culturale con il coordinamento di Europol ed Eurojust.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di scoprire le attività di una società criminale transnazionale per svariati anni ha gestito un ingente traffico di beni archeologici con vari Paesi esteri, di cui venivano in possesso grazie a scavi clandestini eseguiti nelle zone archeologiche siciliane.

Oltre 250 i  Carabinieri impegnati, che hanno operato sia in territorio italiano che estero, congiuntamente ad investigatori della Metropolitan Police di Londra, della Polizia Criminale del Baden-Württemberg e della Guardia Civil spagnola.

Le indagini, avviate dopo che nel 2014 sono stati scoperti, dal nucleo Tutela patrimonio culturale di Palermo in collaborazione con il nucleo Investigativo del comando provinciale di Caltanissetta, scavi clandestini nel territorio di Riesi, hanno permesso di recuperare oltre 3.000 reperti archeologici tra – vasi, statuette, anfore, monete risalenti all’epoca greco-romana – per un valore superiore ai 20 milioni di euro. Carabinieri e Procura di Caltanissetta, dopo i primi accertamenti, hanno capito che non si trattava di una vicenda isolata, ma riconducibile ad un fenomeno di sistematica aggressione al patrimonio archeologico siciliano. L’obiettivo degli investigatori, dunque, è stato quello di risalire fino ai vertici dell’archeotraffico.

Sono 23 in totale gli indagati a vario titolo nell’operazione “Demetra”, l’accusa è di associazione a delinquere transnazionale dedita al traffico di reperti archeologici provento di scavi clandestini in Sicilia. Sono stati eseguiti anche tre mandati d’arresto europeo a Londra, Barcellona e Ehingen.

Tra questi ci sono sei agrigentini finiti in carcere: Matteo Bello, 61 anni; Luigi Giuseppe Grisafi, 64 anni; Calogero Ninotta, 39 anni; Gaetano Romano, 58 anni, tutti di Ravanusa. In carcere anche Francesco Giordano, 71 anni, di Campobello di Licata. Agli arresti domiciliari, invece, è stato posto Calogero Stagno, 51 anni, di Favara.

A capo della presunta organizzazione – secondo l’accusa – vi sarebbe stato Francesco Lucerna, detto “zu Gino”, 76 anni, originario di Riesi, nel Nisseno. A lui “faceva riferimento – scrivono i carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Palermo – un articolato sodalizio criminale che, da decenni, operava un sistematico saccheggio di aree archeologiche Nissene e Agrigentine, destinando i reperti a facoltosi collezionisti nel Nord Italia, consapevoli della provenienza illecita dei beni. Il gruppo disponeva anche di falsari, con laboratori individuati nella provincia Catanese”.

Secondo la ricostruzione ufficiale del nucleo Tutela patrimonio culturale di Palermo, l’inchiesta ha subito svelato un profilo internazionale ed è stato accertato che soggetti riesini e gelesi risultavano in collegamento con una holding criminale transnazionale guidata dal mercante d’arte londinese William Thomas Veres, che grazie ad una complessa rete logistico-operativa estesa tra l’Italia, la Spagna e la Germania, era in grado di trafficare considerevoli quantitativi di beni archeologici siciliani.

I reperti, provento di scavi clandestini, venivano presi in consegna dai referenti locali dell’organizzazione e quindi, affidati a ‘corrieri’ che li esportavano clandestinamente in Germania. Giunti a destinazione, venivano ‘ripuliti’ attraverso fittizie attestazioni di provenienza ed immessi nel mercato legittimo dell’arte, attraverso case d’asta operanti a Monaco di Baviera. Per aumentare ulteriormente i profitti, anche questa organizzazione disponeva di falsari, la cui base logistica è stata individuata a Riesi.

In tale ambito, sono stati arrestati, in esecuzione di mandato di arresto europeo: William Thomas Veres 64 anni, residente a Londra; Andrea Palma, 36 anni, originario di Campobasso, residente a Barcellona; e Rocco Mondello, 61 anni, originario di Gela, residente a Ehingen”.

L’operazione portata a termine costituisce un importante segnale di risposta dello Stato al fenomeno criminale del traffico internazionale illecito di beni archeologici. La Sicilia, particolarmente ricca di vestigia del passato, è oggetto di un incessante ed intenso saccheggio di reperti destinati al mercato clandestino dei beni d’arte. Fondamentale, in tal senso, è stata l’attività di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia che ha permesso di ricostruire l’intera filiera del traffico anche oltre i confini nazionali.

Questi i soggetti residenti sul territorio nazionale destinatari di custodia cautelare finiti in carcere:
• LUCERNA Francesco, detto“Zu Gino”,76 anni di Riesi (CL);
• BELLO Matteo, 61 anni, di Ravanusa (AG);
• GIORDANO Francesco, 71 anni, di Campobello di Licata (AG);
• GRIFASI Luigi Giuseppe, 64 anni, di Ravanusa (AG);
• NINOTTA Calogero, 39 anni, di Ravanusa (AG);
• ROMANO Gaetano, 58 anni, di Ravanusa (AG);
• PATERMO Gaetano, 63 anni, di Riesi (CL);
• SIGNORELLO Palmino Pietro, 66 anni, di Belpasso (CT).
Arresti domiciliari per:
• BERTAGGIA Valter, 70 anni, di Collegno (TO);
• LUCERNA Giovanni, 49 anni, di Torino;
• LUCERNA Maria Debora, 55 anni, di Torino;
• PAPPALARDO Salvatore, 75 anni, di Misterbianco (CT);
• STAGNO Calogero, 51 anni, di Favara (AG);
• SIGNORELLO Luigi, 34 anni, di Belpasso (CT);
• LACROCE Luigi, 62 anni, di Strongoli (KR).
Obbligo di presentazione alla P.G. per:
• G. S., 38 anni, di Paternò (CT);
• L. S., 63 anni, di Adrano (CT);
• P. A.A., 57 anni, di Paternò (CT);
• R. W. A, di 70 anni, di Albiano D’Ivrea (TO);
• B. F., 82 anni, di Centuripe (EN).