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Ho scoperto che le donne hanno sempre ragione (anche quando hanno torto) e che alcune temono anche la verità

Terribile scoperta per alcuni italiani: la vita vera non è Temptation Island (anche se alcune volte riesce a far più schifo di quell’inutile programma)

Il caso mediatico che ha coinvolto l’annullamento della promessa di matrimonio tra Massimo Segre e Cristina Seymandi sta tenendo banco in questi giorni. Non mi dilungherò a spiegare i dettagli della vicenda perché tanto la conoscono tutti e chi  non la conosce – quei pochissimi – sopravviverà bene anche non conoscendola. Non sto nemmeno qui a dare patenti di giustizia: io non so,come nessuno a parte le due parti in causa, come sono andate davvero le cose tra i due promessi sposi, ma proprio su questo verte questo mio ragionamento. 

Massimo Segre, in quel di Torino, davanti 200 invitati, ha raccontato la sua verità: sarebbe stato tradito e per questo ha deciso di annullare il suo matrimonio. Il fatto prima è stato ripreso dalla stampa locale, poi, a seguito della pubblicazione del video delle sue parole registrate evidentemente da un invitato all’evento, il caso è scoppiato come un petardo. Un petardo che certo, non ha fatto piacere alla presunta traditrice, ma tant’è.

Il punto focale nella questione è che da questo caso un’inusitata solidarietà femminile è emersa, ma si badi bene, questo è il problema, leggendo svariati commenti sui social, dalla donna di spettacolo, fino alla casalinga per passare dalla psicologa col suo pippone sui danni psicologici fatti dal “cattivo” Segre, ho potuto comprendere una cosa: in moltissime non hanno messo in dubbio le corna.

Io avrei compreso una posizione “garantista”, avrei compreso un banale “bisogna sentire l’altra campana” con tanto di banalissimo “eh, magari lui non le dava le attenzioni che meritava”, perché tanto le frasi sono sempre le stesse. Ma no, si è andati ben oltre: Segre è un “cattivo”, “patriarcale”, “uomo piccolo” – espressione che ad alcune donne piace molto, forse ignorando che se è vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, allora sarà vero anche il contrario – che si sarebbe macchiato di “revenge porn” e di un moderno “delitto d’onore” che ha “umiliato la sua ex compagna”.

Insomma, il problema non è il tradimento – che non viene contestato che ci sia stato, dai commenti – e il danno psicologico ed emotivo che ha potuto provocare; il problema è che il “cornuto” – cit. – si è permesso di dirlo in pubblico, svelando gli altarini e facendo ricadere il pubblico biasimo sulla traditrice.

Lo spiego meglio: per una certa fetta della popolazione femminile italiana il tradimento va bene, la verità esposta in pubblico invece no. Ovviamente apprezzamenti a tali commenti sono arrivati anche da parte di uomini, quindi il problema non è solo femminile (e ci mancherebbe pure). Dunque, se questo fatto non vi obbliga, indipentemente dal vostro sesso, a porvi delle domande sullo stato attuale dell’etica e della moralità in questa nostra sempre più martoriata società, forse, siete anche voi parte del problema.