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I Brics con Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi e Arabia varranno il 36% del pil mondiale: la “dedollarizzazione” diventa realtà

 I paesi Brics – acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – riuniti Johannesburg per il loro 15° summit hanno deciso di accettare come diventare membri del gruppo a partire dal gennaio 2024  l’Argentina, l’Egitto, l’Etiopia, l’Iran, l’Arabia Saudita e gli  Emirati arabi

Tra i più agguerriti fautori dell’allargamento c’è il presidente brasiliano Lula da Silva, che ha subito commentato “i Brics  ora rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta”. Poi ha aggiunto  “a questa prima fase se ne aggiungerà un’altra di ulteriore ampliamento”.

L’operazione è una sfida non solo agli Stati Uniti, ma a tutte potenze occidentali e rappresenta il mezzo per arrivare al “nuovo ordine mondiale” diverso da quello Usa e dalla Nato, che sia Putin che Xi Jnping da tempo menzionano nei loro discorsi. Da aggiungere che al momento almeno altri 40 Paesi  hanno espresso interesse per entrare a fare parte dei Brics. È la seconda volta che i Brics decidono di espandersi. Il blocco fondato nel 2009 da Brasile, Russia, India e Cina, nel 2010 ha aggregAto il Sudafrica.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa dopo avere letto il comunicato finale, ha commentato:“I Brics sono un gruppo eterogeneo di nazioni. Si tratta di un partenariato paritario tra paesi che hanno punti di vista diversi ma una visione condivisa per un mondo migliore“, ed ha aggiunto: “Come cinque paesi Brics abbiamo raggiunto un accordo su principi-guida, standard, criteri e procedure del processo di espansione”.

Chiaro l’obiettivo di “dedollarizzare” delle economie emergenti,  che evince dalle parole dei leader che “hanno incaricato i loro ministri delle Finanze e governatori delle Banche centrali, come opportuno, di considerare la questione di valute locali, strumenti di pagamento e piattaforme e di riferire agli stessi leader Brics nel prossimo vertice”.

Il presidente russo Vladimir Putin, l’espansione del gruppo Brics “ farà crescere la sua influenza nel mondo”. Poi parlando de Paesi del cosiddetto “miliardo d’oro”, cioè quelli appartenenti al sistema occidentale,  Putin li ha accusati di volere imporre le loro regole in contrasto con il sistema della legge internazionale “per preservare il mondo unipolare”: il loro è “colonialismo in una nuova confezione“.

Il presidente cinese Xi Jinping, ha parlato di “evento storico” e la nuova composizione dei BRICS “rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo”.

Sulla stessa linea il commento del premier indiano Narendra Modi: “questo fatto rafforzerà anche la fiducia di molti Paesi nel mondo in un ordine mondiale multipolare”.

Esulta il nuovo entrato  Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran:  “un nuovo potere emergente nel mondo che è riuscito ad unire Paesi indipendenti con l’obiettivo comune della cooperazione economica e della lotta contro l’unilateralismo“.