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Il governo approva l’obbligo vaccinale per gli over 50 anche per chi non lavora

Dopo una giornata in cui il governo ha rischiato di spaccarsi, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che introduce l’obbligo vaccinale per gli over 50. Passa la linea durissima voluta dal premier Mario Draghi, con l’appoggio di Pd, Italia viva e Forza Italia

Lega e Movimento 5 stelle erano contrari, ma cedono sull’obbligo vaccinale per gli over 50, con i leghisti che avrebbe voluto che la misura riguardasse solo gli over 60 anni, con Forza Italia che addirittura aveva proposto di fissare l’asticella a partire dai 40 anni. La lega ottiene però di eliminare dalla bozza del testo del nuovo decreto le norme relative ad avere il super green pass per accedere alle banche, agli uffici pubblici, ma anche ai servizi alla persona (non essenziali) come il parrucchiere e l’estetista, i centri commerciali, che inizialmente erano previste.

In sostanza, le nuove norme prevedono l’obbligo di green pass rafforzato (che si ottiene solo con il ciclo completo di vaccinazione o con la guarigione da Covid) per tutti i lavoratori over 50, mentre si introduce l’obbligo vaccinale per i 50enni che non lavorano.

L’obbligo di vaccinazione sarà valido fino al 15 giugno, l’obbligo di super green pass per i 50enni al lavoro scatterà dal 15 febbraio.

Fino al 31 marzo, per poter accedere negli uffici pubblici, in banca, nei centri commerciali e usufruire dei servizi alla persona, sarà sufficiente il green pass semplice (che si ottiene con vaccino o tampone).

Nel dettaglio, stando alla bozza del testo del decreto, – QUI IL PDF – i lavoratori e i clienti dei servizi commerciali, come ad esempio le banche, dovranno esibire il green pass dal 1 febbraio al 31 marzo; i lavoratori e i clienti dei centri commerciali dovranno esibire il passaporto verde dal 1 febbraio al 31 marzo; idem i lavoratori e gli utenti di uffici pubblici, Comuni, Province, Regioni e i lavoratori e utenti di servizi pubblici come Poste, Inps, Inail.

Nessun cambiamento, invece, per i servizi essenziali, come negozi di alimetari e farmacie, dove continuerà a non essere obbligatorio esibire alcun green pass.

Novità anche sul fronte scuola: confermata la linea fortemente voluta dal premier e ondivisa dal governo del rientro in classe senza dilazioni dal 10 gennaio.

Ma cambiano le regole per la dad, differenziate per età: per i nidi e materne da 0-6 anni, nel caso di 1 positivo in classe scatterà la quarantena per tutta la classe; per le scuole elementari, nel caso di 2 positivi, scatta la quarantena di 7 giorni per l’intera classe, mentre se c’è un solo caso positivo si resta in presenza con testing di verifica.

Per le scuole secondarie di primo e secondo grado varranno diverse regole: con 1 solo caso è prevista la sorveglianza stretta; con 2 casi la classe resta in presenza con autosorveglianza e obbligo di mascherine Ffp2; con 3 casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e monitorati, la dad scatta invece per i non vaccinati, infine dal quarto caso tutta la colasse andrà in dad.

Quanto alle sanzioni, “dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata” il datore di lavoro “può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni lavorativi”, rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.