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La Cina potrà schierare 1500 testate nucleari entro il 2035 grazie alla Russia: gli USA tremano

La Cina può schierare 1500 testate nucleari entro il 2035 perché la Russia ha fornito uranio altamente arricchito all’impianto di Pechino CFR-600

I funzionari statunitensi sono molto nervosi. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso preoccupazioni durante un’audizione al Congresso mercoledì per l’accordo Russia – Cina: nel recente vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping è stato infatti firmato un accordo a lungo termine volto allo sviluppo sostenuto dei cosiddetti “reattori a neutroni veloci”.

“Hanno parlato di una partnership senza limiti”, ha detto Blinken, sottolineando come la nuova preoccupazione dell’amministrazione Biden riguardi la cooperazione nucleare tra Russia e Cina, annunciata durante l’incontro di martedì scorso a Mosca tra Putin e Xi. In quell’occasione i due leader hanno annunciato l’accordo sul nucleare come parte di una serie più ampia di accordi firmati dalle loro nazioni.

Le preoccupazioni statunitensi però non risalgono all’annuncio dato a termine dell’incontro tra il Presidente russo e quello cinese. Già ad inizio dicembre 22 il Pentagono aveva ipotizzato che la Cina avrebbe probabilmente avuto una scorta di 1.500 testate nucleari entro il 2035 se avesse continuato il suo ritmo di accumulo nucleare.

“Hanno un rapido accumulo che è un po’ troppo consistente per essere tenuto nascosto”, aveva detto un alto funzionario della difesa degli Stati Uniti durante una conferenza stampa, aggiungendo che: “solleva interrogativi sul fatto che si stiano in qualche modo allontanando da una strategia basata su quello che chiamavano un deterrente snello ed efficace”. Il rapporto del Pentagono di dicembre 2022 copriva principalmente le attività nel 2021, affermando che la Cina ha attualmente una scorta nucleare di oltre 400 testate.

Ma non solo, sempre a dicembre 2022, il gigante russo della tecnologia nucleare Rosatom State Nuclear Energy Corporation ha fornito 25 tonnellate di uranio altamente arricchito al CFR-600 cinese, il primo reattore veloce. Gli impianti con reattori veloci della Cina utilizzano metallo liquido invece di acqua per raffreddare le operazioni e si basano sulla tecnologia russa, che in Occidente la propaganda scredita di continuo.

Bloomberg ha riferito che gli analisti sono preoccupati che l’impianto cinese possa produrre abbastanza carburante nucleare per costruire circa 50 testate all’anno utilizzando forniture russe.

Per questo il Congresso degli Stati Uniti ha sollevato segnali d’allarme sul rapporto tra Rosatom e la China National Nuclear Corporation che gestisce l’impianto CFR-600, definendolo “pericoloso” e chiedendo all’amministrazione Biden di intervenire con pressioni e “sanzioni”.

“La cooperazione nucleare della Russia e della Repubblica popolare cinese va molto oltre i semplici progetti civili”, hanno scritto circa due settimane fa i presidenti dei comitati delle forze armate, degli affari esteri e dell’intelligence del Congresso in una lettera al consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

Nonostante le sanzioni per la sua invasione dell’Ucraina, le esportazioni nucleari della Russia sono aumentate nell’ultimo anno, aumentando le entrate del Cremlino e cementando la sua influenza su una nuova generazione di acquirenti globali, ha scritto recentemente Bloomberg, aggiungendo che: la Russia è il più grande fornitore mondiale di reattori nucleari e combustibile”.

I funzionari del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti hanno ripetutamente lanciato l’allarme sulle ambizioni nucleari della Cina e considerano il CFR-600 come pronto a svolgere un ruolo fondamentale nell’aumentare le scorte cinesi di testate a 1.500 entro il 2035 dalle circa 400 di oggi.

La Cina da parte sua ha ripetutamente respinto le accuse degli Stati Uniti, dicendo che il CFR-600 non verrà utilizzato per aumentare le scorte di armi nucleari, ma che verrà collegato alla rete elettrica e fa parte dell’ambizioso programma del paese da 440 miliardi di dollari per superare gli Stati Uniti come principale generatore di energia nucleare del mondo entro la metà del prossimo decennio.

In tal senso il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha affermato che “Cina e Russia svolgono una normale cooperazione nucleare civile nel quadro degli obblighi internazionali e degli accordi governativi bilaterali”.