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La Cina su mandato arresto Putin manda messaggio ai giudici dell’Aia: “Evitare i doppi standard”

Pechino ha esortato i giudici della Corte penale internazionale (Cpi) a non applicare “due pesi e due misure”

Chi aveva dubbi su come la pensasse la Cina sul mandato di arresto internazionale spiccato nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, accusato di crimini di guerra per la deportazione di bambini ucraini, adesso non avrà più dubbi. Il messaggio di Pechino è chiaro, la Corte penale internazionale, che peraltro non riconosce come organo giuridico, non sarebbe imparziale. Il riferimento appare evidente, la Cina dubita dell’imparzialità, riferendosi evidentemente su come la Corte ha agito rispetto alle accuse sugli Stati Uniti per i fatti in Afganistan e per quelle su Israele per  genocidio sui palestinesi.

Una dichiarazione forte, che va vista anche in ottica della visita iniziata oggi, che durerà tre giorni del presidente cinese Xi Jinping a Mosca.