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La costringevano a prostituirsi sotto la minaccia della figlioletta sequestrata: in quattro condannati


Una donna romena fu convinta dai connazionali, tutti appartenenti a uno stesso nucleo familiare, a trasferirsi a Palermo con la figlia di tre anni promettendole un lavoro da badante, ma arrivata in città la costrinsero a prostituirsi.

Una storia di degrado e delinquenza avvenuta a Palermo ma con protagonisti tutti romeni, che secondo l’accusa, avrebbero costretto una giovane connazionale, dopo avergli sequestrato i documenti, a prostituirsi minacciando ritorsioni nei confronti della figlia di tre anni, tenuta in ostaggio e arrivando perfino a minacciare la piccola di morte. L’indagine è stata condotta dai sostituti procuratori Giorgia Spiri e Claudio Camilleri ed ha avuto inizio quando la giovane mamma, convinta da un cliente, ha denunciato i suoi aguzzini per le violenze subite e il sequestro della figlia.

Ora dopo il processo, la corte d’assise di Palermo, ha condannato quattro dei cinque romeni indagati, che avrebbero ridotto in schiavitù e costretto a prostituirsi la giovane connazionale.

Queste le condanne: 8 anni e 2 mesi a Aron Dutescu, 8 anni a Daniela Dutescu, 12 anni a Tatiana Margelu e 13 anni ad Aron Cosmin Dutescu. Assolta Sandra Diana Dutescu.
I cinque erano imputati a vario titolo di sequestro di persona a scopo di estorsione, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.