⦿ Ultim'ora

La stretta atlantista. Conte: “Dopo caduta Conte 2 c’era la fila all’ambasciata USA” e Renzi: “Letta vuole fare il segretario NATO”

A distanza di mesi e anni saltano fuori gli altarini. Mentre da mesi si parla di Mario Draghi alla guida della NATO, l’atlatista di ferro Renzi – che si vanta di essere l’artefice del governo Draghi – ironizza su Letta che pare avrebbe anche lui ambizioni NATO: “Con lui i russi arriverebbero in Portogallo”. Intanto Giuseppe Conte dichiara: Quando il governo Conte 2 è caduto c’era la fila all’ambasciata americana di politici italiani che andavano e venivano. Tutti andavano lì a raccomandarsi.

La stretta altlatista non molla l’Italia e ne decide le sorti con gli USA come burattinai. E’ quanto, a pensar male – ma Andreotti aveva una sua teoria sul malpensare – esce fuori dalle recenti dichiarazioni dei leader politici presi dalla campagna elettorale in vista del 25 settembre.

Se infatti da mesi si parla di Draghi come uomo molto gradito alla Casa Bianca – oltre che all’establishment europea – e possibile prossimo segretario NATO al posto di Stoltenberg, ci pensa l’ex premier Giuseppe Conte, leader del M5S, a chiarire il “peso americano” nelle dinamiche politiche italiane, anche alle luce della recente intervista al canale USA FoxNews di Giorgia Meloni a cui proprio Conte ha replicato seccamente dicendo: “non prendo ordini da Washington”.

Conte, ospite ieri sera nel programma Tv di Rete4 ControCorrente ha infatti detto:Quando il governo Conte 2 è caduto c’era la fila all’ambasciata americana di politici italiani che andavano e venivano. Tutti andavano lì a raccomandarsi”.

Poi lo stesso Conte, come a voler correggere il tiro, “giura fedeltà”: “Io garantisco a Washington e a tutti gli alleati dell’alleanza euro-atlantica la massima lealtà. Però loro mi conoscono e conoscono il M5S: noi difendiamo gli interessi nazionali in modo serio, concreto e diamo un contributo costruttivo per leggere con attenzione e interpretare il quadro geopolitico”.

Parole che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

Del resto, colui che si vanta di aver staccato la spina al Governo Conte per favorire la nascita del Governo Draghi, Matteo Renzi non nasconde che nella sinistra italiana non solo la fedeltà atlantista è indiscussa, ma si litiga anche per i possibili posti: “Ho sentito che Letta ambisce alla segreteria generale della NATO. Se ha questa capacità strategica, tempo sei mesi i russi arrivano in Portogallo”. E’ questa la battuta che il leader di Italia Viva ha detto al festival di Pietrasanta La versiliana.

Una battuta che invece di passare inosservata, ha mandato su tutte le furie i dem: “Capisco che Renzi sia in campagna elettorale con Calenda e vedo anche che, dopo essere stato segretario del Pd, il suo obiettivo sia quello di colpire solo e soltanto il Pd. Ma anche l’obiettivo politico piú irragionevole e il risentimento personale piú incontrollato non giustificano in alcun modo il livore con cui Renzi si scaglia contro Letta. Il suo commento sui russi che raggiungerebbero il Portogallo se Letta fosse segretario generale della Nato entra di diritto nella top ten delle frasi piú squallide e infelici di questa campagna elettorale. Noi non risponderemo allo squallore con lo squallore, preferendo concentrarci sulle risposte da dare ad un paese che deve riconquistare fiducia nella politica e nelle istituzioni. Nonostante le pessime prove che provengono da ex leader risentiti”, ha dichiarato Andrea Romano del Pd.

Insomma, ai dem puoi dire tutto, tranne che non possono stare alla NATO, quello proprio non lo accettano.