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L’Abruzzo Conferma Marsilio, esulta il centrodestra. Delusione nel centrosinistra, il campo larghissimo fa “flop”

Quando mancano una decina di sezioni da scrutinare, che non possono cambiare l’esito, Marco Marsilio del centrodestra è in testa nelle elezioni regionali dell’Abruzzo con il 53,5% delle preferenze, contro il 46,5% di Luciano D’Amico candidato del centrosinistra

Marco Marsilio si riconferma presidente della Regione Abruzzo e dopo giorni di ansia a causa dei sondaggi che prevedevano un testa a testa che non c’è stato, esulta: “Mai negli ultimi 30 anni un presidente era stato riconfermato: è stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro. Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere per completare un’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo” e nel suo comitato già nella notte si è iniziato a festeggiare la vittoria. Giorgia Meloni può tirare un sospiro di sollievo, un’altra sconfitta dopo quella della Sardegna avrebbe messo in discussione la sua leadership.

Tra le liste il primo partito è Fratelli d’Italia con il 24,9%, seguito dal Pd intorno al 19%. Terza piazza per Forza Italia che conquista il 13,2%, mentre la Lega è ferma al 7,6%. Male il M5S al che si ferma al 7%, dietro anche ad Abruzzo insieme (7,6%), Calenda intorno al 4% e Verdi e Sinistra al 3,7%.

Nel centrosinistra la sconfitta è talmente netta da gelare gli entusiasmi dei progressisti e forse anche i progetti del campo larghissimo. L’auspicato aumento dell’affluenza non c’è stato. Gli indecisi sono rimasti a casa. Hanno votato addirittura meno elettori di cinque anni fa: un punto in meno, 52,2% per cento contro il 53 del 2019.