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Le sanzioni a Mosca? Una pagliacciata. FMI: “La Russia quest’anno crescerà più di Germania e Gran Bretagna”

L’Occidente in ridicolo, la propaganda di regime si è scontrata con la dura realtà dei fatti: la Russia dalla guerra ha guadagnato slancio e le sanzioni occidentali hanno dimostrato solo la debolezza di chi si crede(va) padrone del mondo

Nel 2023 la Russia crescerà più della Germania e della Gran Bretagna, sicuramente come Francia e Italia se non addirittura le supererà. Queste sono le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, non proprio uno sconosciuto blog al soldo di Putin, insomma.

La notizia si somma ai dati della Banca Mondiale secondo cui la Russia è tornata tra le prime 10 economie mondiali per la prima volta dal 2022, posizionandosi all’ottavo posto.

Il dato è di quelli che non lasciano spazio a giustificazioni di sorta o barzellette sullo strapotere economico occidentale: le sanzioni hanno fallito definitivamente. Tenere testa – o addirittura superare – quattro dei Paesi del G7 – quell’arrogante club occidentale a guida USA che crede di comandare l’economia del mondo – dimostra la lungimiranza di Vladimir Putin: il mondo è ormai multipolare e non c’è più spazio per una sola visione di giusto e sbagliato.

In tal senso, la dimostrazione lampante è che paesi come Singapore e Malesia, ma soprattutto i giganti in crescita Cina e India – che non a caso fanno parte dei Brics con la Russia – hanno intensificato i rapporti economici con Mosca. Inoltre, tanti paesi occidentali hanno dovuto, gioco forza, aumentato l’import di prodotti petroliferi – a prezzi maggiorati, i “piaceri sanzionatori” si pagano – che i paesi emergenti raffinano dal greggio che comprano proprio da Mosca.

Sui vari giornali mainstream che fino all’altro ieri scrivevano che la russia era pronta al default, praticamente a gambe all’aria, ormai caput, con Putin già col piattino in mano davanti al Cremlino, oggi scrivono che: “Il piano non era questo. – Ma va? ndr – La scorsa primavera i leader occidentali pensavano che le armi economiche e finanziarie avrebbero potuto schiacciare la Russia”.

E invece oggi abbiamo noi l’inflazione galoppante, la BCE che alza i tassi di 25 punti a botta e prepara già nuovi rialzi e la preoccupante previsione che per quante armi abbiamo mandato in Ucraina, se ci invadessero, “Roma durerebbe massimo 72ore”.

Del resto un po’ anche organizzazioni come lo stesso FMI ci hanno creduto: due mesi dopo l’invasione, il Fmi prevedeva che l’economia russa sarebbe caduta dell’8,5% nel 2022 e del 2,3% quest’anno. Peccato che poi il Fondo abbia rivisto le stime sul Pil russo per il 2022 e il 2023 di ben 9,4 punti percentuali al rialzo. Dettagli.

Adesso si cercano scuse, si cercano le “falle” nelle “sanzioni”, il cui solo nome appare già di per sé offensivo: sanziona un’entità gerarchicamente superiore, ma nel quadro internazionale, nessuno è superiore ad uno stato sovrano; si è tra pari. Questa probabilmente è la vera lezione che questi dati stanno dando.