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Licata. Esecuzione in stile mafioso: ergastolano fuori per decorrenza termini ucciso con 3 colpi di pistola


Un sessantenne condannato all’ergastolo per omicidio, ma attualmente libero per decorrenza dei termini è stato ucciso a bordo della sua auto con tre o quattro colpi di pistola.

È accaduto nella tarda mattinata di oggi in via Palma a Licata. La vittima si chiamava Angelo Carità ed è stato sorpreso dal killer in una stradina di campagna mentre era alla guida della sua vecchia Fiat Uno verde. L’uomo lo scorso febbraio era stato condannato dalla Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, all’ergastolo. Secondo il pm Salvatore Vella, che rappresentava l’accusa, Carità nel maggio del 2013, avrebbe ucciso un conoscente, Giovanni Brunetto, di tre anni più giovane, e poi avrebbe sotterrano il suo cadavere.

Sempre secondo l’accusa, l’omicidio di Brunetto sarebbe nato per un contrasto di natura economica. Dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti, sembra che il Brunetto dietro la promessa di una futura ricompensa a seguito di un presunto investimento ereditario di cui in futuro sarebbe stato ricompensato, avrebbe prestato all’imputato, nel corso degli anni, una somma di denaro superiore ai 40 mila. Nei fatti però non c’era nessuna eredità e si sarebbe trattato di una truffa. Quando Brunetto si accorse di essere stato raggirato, pretese la restituzione e a quel punto Carità lo avrebbe ucciso e sotterrato il corpo nel terreno di un avvocato, risultato estraneo ai fatti.

Dopo la sentenza, però, su istanza degli avvocati Vincenza e Nino Gaziano, Carità era tornato in libertà per decorrenza dei termini.

Sull’omicidio indagano carabinieri della compagnia di Licata e quelli del reparto operativo di Agrigento, sono già al lavoro e stanno già sentendo alcune persone, nel tentativo di dare un nome ed un volto all’assassino.