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Liguori in diretta: “Italia colonia USA, stampa americana più libera della nostra su guerra ucraina”

Il giornalista Paolo Liguori direttore editoriale dei nuovi media del gruppo Mediaset, si scaglia contro la stampa nazionale che giudica poco indipendente sulla narrazione della guerra in Ucraina, come invece lo è la stampa statunitense

Liguori riprende quanto scritto dal New York Times: “La stampa americana è molto più libera della nostra, può scrivere quello che da noi da due anni è considerato un tabù. In questo articolo ci sono due notizie, la prima che l’assedio ai confini della Russia da parte dell’Ucraina dura da 10 anni e che l’america partecipa attraverso la CIA: questa è l’ammissione che prima dell’invasione di punti che dura da due anni, per gli otto anni prima, il trattato di Mink è stato disatteso dall’Ucraina che attaccava il donbass e faceva morti e feriti, ma con il sostegno degli Stati Uniti”.. 

“La partnership – che include anche basi interamente finanziate dalla Cia in territorio ucraino – non è iniziata con la guerra ma affonda le sue radici ad almeno 10 anni fa ed è stata in grado di trasformare l’Ucraina in uno dei partner più importanti di Washington contro la Russia”. Lo scrive il New York Times. Negli ultimi otto anni – sottolinea il quotidiano americano – la Cia ha costruito 12 location segrete nella foresta ucraina al confine con la Russia. Nel 2016 la Cia ha iniziato ad addestrare un commando di elite ucraino, l’Unità 2245, per catturare droni russi e apparecchiature di comunicazione per consentire all’agenzia di intelligence americana di studiare e codificare i sistemi criptati di Mosca.

La Cia ha anche aiutato a formare una nuova generazione di spie ucraine che operano in Russia, in Europa, a Cuba e in altre aree dove c’è una forte presenza russa. Queste reti di intelligence sono più importanti che mai in questo momento con l’Ucraina in difficoltà sul campo di battaglia, prosegue il New York Times, ma all’orizzonte c’è il rischio della mancanza di fondi per continuare a operare agli attuali livelli nel caso in cui i repubblicani al Congresso dovessero fermare o mettere fine agli aiuti a Kiev. Per rassicurare i leader ucraini,