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L’Italia si riarma: via libera all’acquisto dei carri armati Leopard per un valore di 8 miliardi. Proteste delle opposizioni


La commissione Difesa della Camera ha dato il via libera all’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2, nello stesso giorno in cui l’Aula del Senato ha approvato le nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento

L’Italia si riarma tra le proteste di Pd, Avs e M5s, che puntano il dito sulla mancanza di trasparenza e di controlli. Per il senatore dem Graziano Delrio, “Si introducono in realtà elementi di opacità per cui le banche potranno evitare di essere trasparenti”, Una “pace disarmata non esiste”, replica Forza Italia con Pierantonio Zanettin. Ma anche per Italia viva si tratta di un “provvedimento che ha trovato un punto di equilibrio tra un meccanismo di maggiore efficienza affidata al governo e il riconoscimento del ruolo delle Camere”.

Il programma che dovrebbe durare 14 anni, prevede l’acquisto di 132 carri armati Leopard 2 tedeschi, costo complessivo è stimato in 8 miliardi e 246 milioni di euro, destinati a costituire due reggimenti carri e fino a 140 piattaforme corazzate derivate per equipaggiare le unità delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’esercito e gli istituti di formazione. Per il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, si tratta di “una decisione immorale spendere 8 miliardi così e poi mancano i fondi in sanità, col governo che decide la proroga di 2 anni per sostituire oltre 3mila apparecchi di diagnosi sanitaria”, e Angelo Bonelli di Europa Verde è “Una vergogna nazionale”.

Il provvedimento approvato da Palazzo Madama, che deve passare ancora all’esame di Montecitorio, invece modifica l’attuale legge (185/1990) che regolamenta l’import-export di armi. Nelle intenzioni del legislatore c’è la semplificazione delle operazioni per lo scambio di materiali d’armamento a vantaggio delle imprese italiane del settore. La responsabilità dell’applicazione della legge è affidata al Comitato interministeriale per gli scambi di armamento per la difesa (Cisd), presieduto dal premier con segretario il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Per le imprese viene raddoppiato il tempo per la presentazione della documentazione delle operazioni di trasferimento e allo stesso tempo arrivano però sanzioni più pesanti qualora non si rispettino le scadenze. Il ddl fa anche una precisazione per il sistema bancario: gli obblighi di comunicazione delle transazioni bancarie saranno in capo a banche e intermediari finanziari. Inoltre il presidente del Consiglio è tenuto ad inviare ogni anno alle Camere una relazione dettagliata sul import-export di armi.