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Netanyahu per dopo guerra vuole il controllo della Striscia. Usa: “No a rioccupazione di Gaza”

Il piano post guerra di Benjamin Netanyahu, prevede il controllo sulla Striscia, ma gli Stati Uniti sono contrari alla rioccupazione di Gaza, ma continuano ad inviare ami

Il primo ministro israeliano,  nella notte tra giovedì e venerdì, ha presentato al gabinetto di sicurezza un piano per la gestione di Gaza dopo la guerra, il cui obiettivo è di insediare “funzionari locali non affiliati al terrorismo” per amministrare la Striscia al posto di Hamas. Di fatto vuole insediare nella Striscia un governo fantoccio da lui controllato e occuparla..

Il documento che è stato presentato al governo per l’approvazione, che prevede anche la chiusura dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, e dopo la fine della guerra  il controllo di  Israele sulla sicurezza  e sugli affari civili della Striscia di Gaza che deve essere smilitarizzata.

Forte la critica dell’Autorità palestinese, che lo ha liquidato come “destinato a fallire”. “I piani di Netanyahu mirano a perpetuare l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e a impedire la creazione di uno Stato palestinese”, ha denunciato Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Autorità palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, “Gaza sarà parte dello Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale”.

Anche il segretario di Stato americano Antony Blinken ha bocciato il piano israeliano, sottolineando che “non ci dovrebbe essere una rioccupazione di Gaza e le dimensioni del territorio non dovrebbero essere ridotte”. Fonte di preoccupazione per gli Stati Uniti è anche l’annuncio del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich di voler approvare la costruzione di oltre 3.300 nuove abitazioni nella Cisgiordania occupata, negli insediamenti israeliani di Maale Adumim, Efrat e Kedar. “Sono controproducenti per raggiungere una pace duratura e sono incoerenti con il diritto internazionale”, ha ammonito Blinken.