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Preciso come un orologio: Vannacci sotto inchiesta per rimborsi ed indennità di quando era di stanza a Mosca

Il generale Roberto Vannacci è accusato dalla procura militare di peculato e truffa per spese non autorizzate e rimborsi per cene e feste percepite durante la sua permanenza in Russia. La relazione è stata già trasmessa alla magistratura

Lo scrive il Corriere della Sera, secondo il quale ci sarebbe stata un’ispezione effettuata per ordine dello Stato maggiore della Difesa “che riguarda il periodo in cui ha ricoperto l’incarico di addetto militare a Mosca”, che ha rilevato “criticità, anomalie e danni erariali nelle autocertificazioni e richieste di rimborso depositate” che “devono essere valutate dall’autorità giudiziaria”. Le verifiche son realative a dieci giorni, dal 20 novembre al 1 dicembre 2023 e riguarderebbro “la gestione amministrativa dell’ultimo quinquennio”.

Secondo il quotidiano l’informativa evidenzia tre capitoli. Il primo riguarda “le autocertificazioni in virtù delle quali il generale Vannacci ha percepito l’indennità di servizio all’estero che, come è noto, è attribuita in base all’effettiva presenza dei familiari a carico nella sede estera”. Ma gli ispettori contestano che la moglie e le figlie di Vannacci fossero effettivamente a Mosca , mentre i soldi sono stati versati.

Il secondo capitolo riguarda feste e cene. Anche in questo caso Vannacci ha presentato l’elenco delle spese sostenute ma nella relazione viene scritto: “Risulta che il generale Vannacci avrebbe chiesto ed ottenuto rimborsi per spese sostenute impropriamente per organizzare eventi conviviali per la ‘Promozione del Paese Italia’ presso ristoranti di Mosca piuttosto che presso la propria abitazione”.Il terzo un possibile danno erariale (il dossier stato affidato alla Corte dei Conti), è stato contestato per l’uso dell’auto di servizio, una Bmw: 9 mila euro sarebbe stati spesi senza giustificazione.

Le contestazioni, tutte da dimostrare, pare non riguardino fatti di particolare importanza e sarebbero relative a qualche migliaio di euro, il sospetto è dunque che tale inchiesta possa quantomeno sembrare “giustizia a orologeria”, almeno agli occhi dei sostenitori, rischiando quindi di entrare prepotentemente nel dibattito politico già teso di questi giorni.

Ed infatti la prima a parlare di inchiesta a orologeria è Lega: “Si tratta della solita inchiesta a orologeria. Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo. Visto che non riescono a intimidirlo in altro modo ci provano con inchieste e minacce. La nostra stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta”. Lo fanno sapere dalla Lega interpellati sull’inchiesta su Vannacci.