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Lotti ex ASI. Come si arriva alla determinazione di 60 euro mq per i terreni destinati ad attività produttive?


Questione spinosa quella su cui interviene oggi il consigliere del PD al civico consesso saccense Simone Di Paola. “La determinazione del prezzo di vendita dei lotti di terreno, ricadenti delle aree ex ASI e destinati ad attività produttive e del terziario, fissati a 60 euro mq mi lascia alquanto perplesso ed a mio avviso impone un approfondimento”. Dice oggi il consigliere.

di-paola - simone

“Non bisogna essere un fine economista per rendersi conto che in tempi di crisi e di recessione le misure adottate dagli enti locali e dal pubblico e finalizzate ad incoraggiare investimenti, con l’obiettivo di mettere in circolo economia, debbano necessariamente presentare un profilo di oggettiva convenienza e quanto meno presentare aspetti incentivanti. – dice dal canto suo il consigliere – In tal senso mi pare che la fissazione del prezzo di vendita ad una tale cifra non presenti nulla di tutto questo; specie se si considera in diversi comuni, alcuni dei quali a noi vicini, si sono scelte linee opposte a quelle adottate dall’amministrazione saccense, avendo deliberato per aree simili o quanto meno con la medesima utilizzazione, prezzi di vendita ben più concorrenziali, con l’obiettivo dichiarato di incoraggiare il settore dell’artigianato e delle P.M.I. locali a promuovere investimenti, sentendosi incoraggiati da prezzi accettabili e se si considera altresì che le stesse ASI, ancorché per semplici affitti di tali lotti e non già per vendite, fino a poco tempo fa fissava canoni non superiori a 5 euro mq.

Qui da noi non solo si è preferito adottare la linea opposta, determinando prezzi di vendita, a detta di numerosi operatori del settore, esorbitanti, se si considera che stiamo parlando di aree decontestualizzate dal cuore della città e non particolarmente appetibili, ma senza prevedere a monte alcun tipo di incentivo, per esempio in termini di detassazione per quanti potrebbero valutare la convenienza di simili investimenti, con la facile conclusione che il prossimo anno è del tutto verosimile che il nuovo consiglio comunale si vedrà costretto a rivedere al ribasso tali tariffe, non essendo stato venduto o ceduto alcun lotto.

Tutto questo non lo dico io, – precisa in conclusione Di Paola – ma è il portato e la rappresentazione del pensiero di numerosi piccoli imprenditori ed artigiani di Sciacca, che hanno manifestato il loro dissenso rispetto a quanto recentemente stabilito”.

Il consigliere si chiede pertanto che senso abbia una tale scelta:” Che senso ha far schizzare oltre ogni limite accettabile di congruità la valutazione dei prezzi di terreni simili, ben sapendo già prima che a queste condizioni verosimilmente nessuno manifesterà interesse ad acquisirne la disponibilità? Come si è arrivati ad una valutazione simile e quali sono stati i parametri di valutazione adottati? Sono stati precedentemente attivati tavoli di concertazione o di confronto con le organizzazioni professionali e di categoria, al fine di arrivare in Consiglio comunale con una proposta quanto più condivisa possibile? Si è tenuto conto delle valutazioni economiche degli enti interessati su questi terreni, a cominciare dall’Agenzia del territorio? Insomma, chi e sulla base di quali elementi oggettivi ha stabilito che 60 euro mq per lotti di terreno di siffatto interesse e valore era la valutazione giusta?”