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L’UE chiede alla Polonia riforme per sbloccare i fondi del Pnrr, Morawiecki: “nostra sovranità non può essere intaccata”

“Preoccupati” per l’indipendenza dei giudici”, l’Ue alla Polonia: “Le riforme sono necessarie a sbloccare i fondi del Pnrr”. Morawiecki: “Siamo padroni del nostro Stato”


Tra l’UE e la Polonia è scontro sulle riforme in materia di giustizia al centro di una lunga controversia. Per Bruxelles, secondo quanto emerge dal rapporto annuale della Commissione europea sullo Stato di diritto, sono necessarie per lo sblocco dei fondi europei, pari a circa 36 miliardi di euro, destinati alla ripresa, ma malgrado gli impegni assunti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) relativi a determinati aspetti del sistema giudiziario, in Polonia “permangono gravi preoccupazioni in merito all’indipendenza della magistratura”.

Ammonimento che non è piaciuto al presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki, che partecipando a un seminario dei Conservatori e riformisti europei a Varsavia, assieme alla premier Giorgia Meloni, ha risposto: “All’ultimo Consiglio europeo, la Polonia ha detto né più né meno che vogliamo essere padroni nel nostro Stato, la sovranità polacca non può essere intaccata da istituzioni sovranazionali come la Commissione europea, non c’è il nostro assenso su questo”.

Morawiecki infine riferendosi la questione della redistribuzione dei migranti, su cui la Polonia ha posto il veto, ha aggiunto: “Quello che unisce Polonia e Italia , è la ricetta migliore per contrastare l’immigrazione illegale, ed è rendere le frontiere esterne impermeabili”. 

D’accordo su questa linea la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nelle dichiarazioni congiunte con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki dopo il bilaterale a Varsavia, ha detto: “Non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse Polonia ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale non su come gestirla” quando i migranti arrivano “in Europa”.