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L’Unione Europea blocca prestiti alla Tunisia: l’Italia ne farà le spese con i migranti, Governo Meloni servo umiliato

Non è servito a niente l’euro-atlantismo servile della Premier Meloni, l’Europa non si cura dei problemi di Roma e non stabilizza la Tunisia, aprendo a uno scenario da Libia 2.0 con ondate migratorie ingestibili per l’Italia

Curzio Rufo diceva che “tra servo e padrone non v’è nessuna amicizia”, gli antichi la sapevano lunga: Giorgia Meloni ed il governo italiano invece non sanno nulla e prendono schiaffoni dall’Europa come nulla fosse, nel silenzio dei media di regime a cui far polemica non è permesso. 

L’Unione Europea ha deciso: niente finanziamenti europei per Tunisi – ormai al collasso – e nessuna cordata di Stati disponibili ad anticipare sostegno economico – saltata la missione dei ministri dell’Interno Ue in programma – fino a quando il presidente Kais Saied non accetterà di attuare le pesanti riforme poste come condizione dal Fondo monetario internazionale per sbloccare un prestito da 1,9 miliardi di dollari.

Riforme che il leader tunisino non vuole attuare e pare scontato il perché: l’FMI pone condizioni inaccettabili come l’eliminazione dei sussidi sociali, i tagli alla scuola e alla sanità, l’innalzamento dell’età pensionabile, e soprattutto le privatizzazioni. Insomma, sempre la vecchia storia: il popolo lasciato a morire di fame mentre le poche ricchezze del Paese e le sue risorse pubbliche vengono divorate dai soliti privati.

Non stanziare i finanziamenti necessari a stabilizzare la Tunisia – che versa in una gravissima crisi finanziaria – significa lasciarlo al caos e quindi fare esplodere l’esodo migratorio con vere ondate di barconi pronte intasare il canale di Sicilia prima e portare al definitivo collasso la capacità di accoglienza italiana dopo.

Il tentativo di salvataggio della Tunisia era stato fortemente voluto dal Governo italiano con Meloni e Tajani in testa, ma adesso è naufragato tutto, come tristemente naufragano e naufragheranno alcuni dei disperati che in massa scapperanno dalle coste tunisine. 

Non è dunque servito a niente l’euro-atlantismo di ferro della Meloni, non è servito a niente lo slancio pro-ucraino e l’appoggio totale ad ogni folle politica estera portata avanti dall’Europa in questi lunghi mesi di guerra in Ucraina, che tra le altre cose, secondo il Ministro Crosetto, avrebbero fatto sì che la PMC russa Wagner “spingesse” i flussi migratori. Ammesso sia vero.

Come detto all’inizio, “tra servo e padrone non v’è nessuna amicizia”, a Bruxelles non interessano i problemi di Roma. Per quanto riguarda Tunisi invece, c’è una probabilità non remota che lo spazio lasciato dall’Ue lo coprano Cina e/o Russia, ma questo lo si vedrà a breve.