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Matteo Messina Denaro  è gravissimo, il suo avvocato: “il tumore è al quarto stadio, necessario il ricovero immediato”

 Matteo Messina Denaro “Si è aggravato, le sue condizioni sono disperate. Ha tumore al quarto stadio, non si regge in piedi e non mangia, necessario il ricovero immediato”


A dirlo è l’avvocato Alessandro Cerella, che dallo scorso giugno affianca la nipote del boss di Castelvetrano, l’avvocato Lorenza Guttadauro, nella difesa del boss.

Dopo questo appello, Matteo Messina Denaro questa mattina è ricoverato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove è stato operato per un’occlusione intestinale. Lo si apprende da fonti sanitarie. Il boss mafioso è stato trasferito dal carcere, dove si trova al 41 bis, al reparto di chirurgia con imponenti misure di sicurezza.

Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo è stato rinchiuso nel carcere dell’Aquila, “non mangia, beve soltanto, non sta bene e necessita di un immediato ricovero in ospedale”. Aveva detto ieri l’avv, Cerella aggiungendo che “Con un tumore al quarto stadio, con la difficoltà anche a reggersi in piedi, non può stare dentro una cella al 41 bis. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile”.

“Io non sono un medico ma le sue condizioni sono critiche – continua Cerella – E’ seguito in maniera encomiabile dal professor Mutti e dal suo staff. Io ripongo massima fiducia nel loro operato ma i medici non possono vederlo quotidianamente e nelle sue condizioni le cose cambiano di giorno in giorno”.

L’ultimo trasferimento in ospedale risale a domenica scorsa quando l’ex super latitante è stato condotto nel nosocomio dell’Aquila per una tac. Lo scorso giugno Messina Denaro aveva subito un intervento urologico. Nei prossimi giorni i legali presenteranno un’istanza al Tribunale per chiedere il ricovero urgente in ospedale del loro assistito.

Per l’avvocato Cerella, Messina denaro non è più nelle condizioni di stare in una cella. “Nonostante il nome che porta come a qualsiasi altro detenuto – evidenzia il legale – devono essere garantiti i diritti costituzionali e il giudice di sorveglianza, leggendo le carte, dovrebbe capirlo. Il mio giudizio nei confronti dell’amministrazione penitenziaria e del sistema giustizia in generale è fortemente critico”.

“Nei confronti del mio assistito – conclude Ceretta – c’è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo. Dovrebbe essere controllato h24. Ha difficoltà persino a stare in piedi, ha bisogno di tutte le cure che spettano a un malato”.

Un’ esposizione netta e chiara quella dell’avvocato del quadro clinico del boss che ha avuto come conseguenza il trasferimento di Matteo Messina Denaro dal carcere all’ospedale San Salvatore dell’Aquila., dove è stato operato per un’occlusione intestinale.