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Meloni attacca la giudice che ha rimesso in libertà i migranti: “Basita dalla sentenza, va contro il governo per favorire l’illegalità”

La premier Giorgia Meloni attacca il magistrato Iolanda Apostolico, che venerdì ha disapplicato il decreto Cutro del 10 marzo scorso ritenendolo contrario al diritto dell’Unione europea, rimettendo in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione

“Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, – scrive su Facebook Giorgia Meloni – che con motivazioni incredibili (“le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d’oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività”) rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”.

La premier se la prende con la Giudice che non ha convalidato i provvedimenti di trattenimento in un Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) emessi dal questore di Ragusa nei confronti di quattro cittadini tunisini richiedenti asilo. Un precedente pericoloso per il governo, perché se fosse seguito da altri giudici, rischierebbe di mettere in crisi la strategia di contrasto alla crisi migratoria varata dall’esecutivo.

La premier, senza mezzi termini, accusa il magistrato di lavorare contro il governo e di voler favorire l’immigrazione illegale: “Siamo di fronte a una pressione migratoria senza precedenti, dovuta all’instabilità di vaste aree dell’Africa e del Medio Oriente. Il governo italiano lavora ogni giorno per fronteggiare questa situazione e contrastare l’immigrazione illegale di massa”, dice la Meloni aggiungendo “Lo facciamo con serietà a ogni livello, coinvolgendo gli altri Stati europei e stringendo accordi con i Paesi africani per fermare le partenze dei barconi e distruggere la rete dei trafficanti di esseri umani. E con norme di buonsenso per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto. Un lavoro difficile, certo, ma che può portare a risultati concreti, con pazienza e determinazione”.

Giorgia Meloni oltre ai giudici attacca anche la Germania: “Certo, tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta (il riferimento è al governo tedesco che finanzia una delle ong attive nel Mediterraneo, ndr), e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza”. Infine Meloni, riferendosi alla giudice di Catania conclude: “Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura”.