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Monito della Corea del Nord agli Stati Uniti: “Intercettare un nostro missile è una dichiarazione di guerra”

“Come già chiarito, teniamo d’occhio le mosse militari delle forze statunitensi e dell’esercito fantoccio della Corea del Sud e siamo sempre pronti a intraprendere azioni appropriate, rapide e schiaccianti in qualsiasi momento e secondo il nostro giudizio”


Questo il monito che Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, ha lanciato a Stati Uniti e Corea del Sud, invitandoli ad “astenersi dall’aggravare ulteriormente la situazione”, con una nota in inglese pubblicata dai media locali e riportata dall’agenzia sudcoreana Yonhap.

Nella stessa nota, la leader nordcoreana ha fatto sapere che qualsiasi tentativo da parte degli Stati Uniti di intercettare un missile lanciato da Pyongyang “verrà interpretato come una chiara dichiarazione di guerra” contro la Corea del Nord. Un riferimento a quanto riportato da un quotidiano di Seul secondo cui l’ammiraglio John Aquilino del comando Indo Pacifico ha avvertito che qualora il Nord lanciasse un missile balistico intercontinentale verso il Pacifico, gli Usa lo intercetterebbero immediatamente.

Dunque dopo la minaccia del mese scorso di trasformare il Pacifico nel poligono di tiro del Nord, ieri, la sorella del leader nordcoreano, ha nuovamente condannato le esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud dichiarando che Pyongyang è pronta a intervenire. Le dichiarazioni di Kim Yo-jong arrivano il giorno dopo gli Stati Uniti hanno fatto volare un bombardiere B-52 con capacità nucleare sulla penisola coreana in un’esercitazione congiunta con aerei da guerra sudcoreani, in quella che il ministero della Difesa della Corea del Sud ha definito una dimostrazione di forza contro le minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord.