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Mosca: “Kiev prepara provocazione armata contro Transnistria, Chisinau applica blocchi economici su Tiraspol”

Mosca torna a parlare della Transinistria: per il Ministero della Difasa gli ucraini di Azov vogliono inscenare una “offensiva russa” usando uniformi russe, per il Ministero degli Esteri inoltre Chisinau starebbe approfittando della tensione generata dal conflitto in Ucraina per usare blocchi economici su Tiraspol ed indebolirne l’economia

Il ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram, ha comunicato che il governo di Zelensky sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria: “Secondo le informazioni a disposizione, nel prossimo futuro il regime di Kiev – si legge nel rapporto – sta preparando una provocazione armata contro la Repubblica Moldava di Transnistria, che sarà condotta da unità delle Forze Armate dell’Ucraina, anche con il coinvolgimento della formazione nazionalista Azov”.

Come pretesto per l’invasione, Kiev progetta di organizzare una “offensiva delle truppe russe” dal territorio della Transnistria, ha aggiunto il dipartimento, spiegando che per fare questo, i sabotatori useranno false uniformi militari russe. Inoltre il Ministero della Difesa ha sottolineato che sta monitorando da vicino la situazione al confine tra Ucraina e Repubblica Moldava di Transnistria ed è pronto a rispondere a qualsiasi cambiamento della situazione.

Mosca inoltre accusa Chisinau di utilizzare elementi di “blocco economico” sulla Transnistria. Il vice ministro degli Esteri russo ha sottolineato che i funzionari moldavi hanno ignorato le ripetute richieste di Tiraspol di incontrarsi al tavolo dei negoziati. Secondo quanto ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin in un’intervista alla TASS, la Moldavia applica il blocco dei trasporti e dell’economia della Transnistria, capitalizzando la decisione di Kiev di chiudere la sezione transnistriana del confine ucraino-moldavo dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.

 “Kiev, – ha aggiunto Mikhail Galuzin – che insieme alla Russia è mediatrice e garante dell’accordo, ha chiuso la sezione transnistriana del confine ucraino-moldavo dopo l’inizio dell’operazione militare speciale. Chisinau ne approfitta per imporre elementi di blocco dei trasporti e dell’economia del regione”. 

La Transnistria, la cui popolazione è per il 60% russa e ucraina, chiese la secessione dalla Moldavia ancora prima del crollo dell’URSS, temendo che la Repubblica si unisse alla Romania sull’onda del nazionalismo. Nel 1992, dopo un fallito tentativo da parte delle autorità moldave di risolvere il problema con la forza, la regione è diventata una nazione non riconosciuta, dove la pace è mantenuta dalla presenza delle truppe russe, eredi della 14a Armata dell’URSS.