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Mosca: “Raid sul porto di Odessa? “Distrutte nave da guerra e missili inviati dagli Usa, l’accordo sul grano resta”

Per Mosca il bombardamento di sabato del porto di Odessa è un attacco “di alta precisione che ha distrutto una nave da guerra ucraina e missili anti-nave Harpoon forniti dagli Usa, l’accordo sulle esportazioni di grano dall’Ucraina resta in vigore”

La dichiarazione arriva dal ministro Serghej Lavrov in replica alle accuse di Kiev sul bombardamento di sabato del porto di Odessa. Lavrov ha rassicurato che Mosca manterrà gli impegni presi a Istanbul sottoscrivendo l’accordo sulle esportazioni di grano dall’Ucraina. Ed anzi ha anche aperto a nuovi negoziati e nuovi accordi con il governo ucraino, dicendosi pronto a discutere su “varie questioni”.

Il raid sul porto di Odessa dunque per il ministero degli Esteri è stata un’azione mirata a colpire le infrastrutture necessarie allo sblocco delle esportazioni del frumento e concentrata su obiettivi militari: “Sono stati distrutti una nave da guerra ucraina e un deposito di missili Harpoon forniti dagli Stati Uniti a Kiev”. I missili di Mosca, – ha dichiarato il portavoce Igor Konashenkov – hanno colpito un cantiere navale nel porto, con le capacità di produzione dell’impianto di riparazione e ammodernamento delle navi della Marina ucraina messo fuori servizio.

Sul fronte del via libera all’esportazione di grano, il ministro Serghej Lavrov, dopo i colloqui avuti al Cairo con il suo omologo egiziano, Sameh Shoukriha, ha sottolineato che Mosca manterrà gli impegni presi a Istanbul: “Abbiamo riaffermato l’impegno degli esportatori russi di prodotti cerealicoli per l’adempimento di tutti i loro obblighi”.

Il via libera all’esportazione di grano però appaiono una forma di “ricatto” che hanno l’obiettivo di fare allentare alcune sanzioni che la Russia reputa “illegittime”, in particolare quelle che riguardano le compagnie assicurative, l’accesso ai porti stranieri di navi russe e di navi straniere nei porti russi, ostacolano la piena attuazione dell’accordo sullo sblocco delle esportazioni del grano ucraino. “Il segretario generale delle Nazioni Unite – ha detto Lavrov, riferendosi a Antonio Guterres – si è offerto volontario per ottenere la sospensione di queste restrizioni illegittime e speriamo che ci riesca”.

Poi lo “zuccherino”, il ministro ha anche aperto a nuovi negoziati e accordi con il governo ucraino, dicendosi pronto a discutere su “varie questioni” dopo l’intesa per le esportazioni di grano dall’Ucraina, aggiungendo però che la ripresa del processo negoziale non dipende da Mosca: “Noi non abbiamo alcun pregiudizio nel riprendere i negoziati su una serie più ampia di questioni, ma non dipende da noi”. Il rifermento all’allentamento della sanzioni è evidente.