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Nomine all’ Ente Parco della Valle dei Templi, per Firetto è un sopruso, i sindacati sul piede di guerra


E’ guerra sulle nomine dei membri del Consiglio di Amministrazione del Parco Archeologico della Valle dei Templi. Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto ha già definito “un sopruso” queste nomine da parte della Regione guidata da Crocetta.

“Il Governo regionale – ha detto il primo cittadino – dopo aver privato il Comune di Agrigento della sua parte degli introiti del Parco Archeologico della Valle dei Templi, come previsto dalle norme, e dopo aver scippato risorse decisive alla comunità locale, nomina un Consiglio di Amministrazione distante dal territorio e mal assortito anche sotto il profilo gerarchico, senza alcuna connotazione scientifica o accademica, togliendo al sindaco di Agrigento il diritto di voto, di cui ha sempre goduto”.

Intanto il Distretto Turistico Valle dei Templi esprime sconcerto e disappunto per la scelta del Governo regionale di “espropriare per decreto la città di Agrigento da ogni decisione sui programmi e  sulle strategie future del Parco archeologico della Valle dei Templi che ricade, fino a prova contraria, nel territorio comunale. Dopo avere dirottato nelle casse regionali gli introiti del Parco che erano destinati alla promozione ed allo sviluppo della città con ricadute nell’intera area distrettuale, l’Assessorato regionale prosegue il suo disegno scellerato mettendo a tacere il sindaco e, con il sindaco, tutta la comunità che rappresenta, relegandogli un ruolo da muto interlocutore. E’ un gesto di scherno, un odioso sberleffo, un affronto alle regole e una totale mancanza di rispetto dei ruoli e delle funzioni. La Regione scrive nel cuore di Agrigento, proprio in quel parco archeologico che gli agrigentini sono riusciti a conservare, una delle pagine più nere della storia della Sicilia”.

Fortissima la critica anche da parte della Confcommercio nelle parole del suo Presidente provinciale, Francesco Picarella: “Le nomine del nuovo Consiglio di Amministrazione del Parco Archeologico della nostra città ci lasciano basiti. Non si riesce a credere all’operato del Governo regionale, che ancora una volta agisce in modo del tutto arbitrario”.

Dello stesso tono anche i Sindacati confederali CGIL CISL e UIL che in una nota congiunta dicono: “Ci sentiamo di fare nostra e condividere l’indignazione e la protesta del Sindaco di Agrigento: non si può fare un uso così strumentale delle Istituzioni e delle norme piegando il tutto a bieche ragioni elettorali.

La nomina degli Organismi di Governo dell’Ente Parco deve rispondere, nello spirito e nella lettera, all’articolo 8 della Legge 20 del 2000 e la Città di Agrigento e le altre Istituzioni del Territorio non possono essere “ospiti” di strutture che diventano “depandance” degli Assessorati Regionali: sono, a pieno titolo, protagonisti dello sviluppo del proprio Territorio.

Non è la prima volta che, con Crocetta Presidente, questo accade ma non può farsi passare questa logica che finisce con il mortificare e annullare il peso e l’incidenza delle istituzioni territoriali.

Siamo, pertanto, disponibili a mettere in campo ogni iniziativa utile ad evitare questa ulteriore mortificazione del nostro territorio”.