⦿ Ultim'ora

Nuovo DL del governo sul Fisco: debiti pagabili fino a 120 rate e cancellate le cartelle non riscosse entro 5 anni

L’ultima bozza del decreto legislativo del governo sul fisco prevede che chi non è in regola potrà saldare i propri debiti pagando in dieci anni con un massimo di 120 rate mensili. Stralciati dopo 5 anni i crediti che l’Agenzia non riesce a recuperare


Le maxi rateizzazione sarà concessa a chi presenterà i documenti per attestare una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”: dalle attuali 72 tranche, infatti, si potrà salire da un “nuovo” minimo di 84 rate fino a un massimo di 120.

Per le cartelle non riscosse entro 5 anni è previsto lo stralcio e il “beneficio” vale per tutti: le cartelle notificate dal primo gennaio dell’anno prossimo saranno cancellate automaticamente se non verranno riscosse entro cinque anni. Finiranno nel cestino del magazzino dei crediti che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non riesce a recuperare.

L’Agenzia potrà anche procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato “la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale” o “l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti”.

Ma cosa succederà ai crediti cestinati? Fonti di governo spiegano che decorsi i cinque anni le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni. La prima: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme cestinate. In alternativa potrà affidarla in concessione a soggetti privati attraverso una gara pubblica. La terza opzione prevede di riaffidare la riscossione alle Entrate-Riscossione per due anni nel caso in cui l’ente creditore “venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore”.

Per le nuove cartelle a rate, si legge nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri, il governo divide in due la platea dei beneficiari. Il contribuente che nel 2025 o l’anno successivo presenterà una “semplice richiesta” per dichiarare di versare, “in temporanea situazione di difficoltà”, un importo fino a 120 mila euro, potrà dilazionare il dovuto fino a un massimo di 84 rate mensili. Ma avrà più tempo (96 rate), se la richiesta partirà nel 2027 e 2028, fino ad arrivare a 108 rate a decorrere dal primo gennaio 2029 e per tutto il 2030. Dal 2031 si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili.

Il beneficio sarà maggiore se, oltre a dichiarare la situazione di difficoltà economica, il contribuente presenterà anche una documentazione. Se le somme dovute superano i 120 mila euro potrà scaglionare il pagamento fino a 120 rate mensili. Da subito perché nel provvedimento c’è scritto che il nuovo regime entra in vigore “indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta”.

Se invece il dovuto si ferma a 120 mila euro, le rate vanno da 85 a 120, per le richieste presentate nel 2025 e 2026; da 97 a 120 per quelle datate 2027 e 2028. Infine, da 109 a 120, per quelle a decorrere dal primo gennaio 2029.

Dal prossimo anno le cartelle dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall’affidamento del carico. Superato questo limite, l’Agenzia delle entrate non potrà più chiedere i soldi indietro a chi non era in regola con il Fisco.

Dal primo gennaio 2025, si legge nella bozza, l’Agenzia delle entrate-riscossione dovrà assicurare “la salvaguardia del credito con un tempestivo tentativo di notificazione della cartella di pagamento, non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico oppure nel più ampio termine che consegue dalle norme di legge che disciplinano gli effetti di eventi eccezionali”.