⦿ Ultim'ora

Oggi sciopero dei medici contro la manovra: a rischio 1,5 milioni di prestazioni, garantiti solo i casi urgenti

Sciopero nazionale di medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e altre professioni sanitarie, indetto per la giornata di oggi 5 dicembre, della durata di 24 ore

Lo sciopero è stato organizzato dai sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing U e mette a rischio 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare. La stima è stata fatta dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, precisando che sono a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.

Il comparto sciopera contro la manovra del governo su assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri. Il Governo ha promesso di apportare correttivi relativi alle pensioni dei medici.

La categoria protesterà in diverse piazze d’Italia, principale sarà a Roma, in piazza Santi Apostoli, dove alle 11:30 inizierà un sit-in, ma diverse mobilitazioni al grido di “La sanità pubblica non si svende, si difende”, si svolgeranno in tutta Italia. Segretari e presidenti nazionali delle sigle promotrici unite saranno presenti in un unico grande movimento di protesta.

“Dopo l’ennesima manovra economica che ignora le esigenze dei professionisti della salute, mette in discussione i loro diritti acquisiti e dimentica le necessità della sanità pubblica, è giunta l’ora di scioperare”, dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up.

Dall’incontro con i sindacati del 28 novembre, è emerso che il governo rivedrà la norma che nella legge di bilancio taglia le aliquote di rendimento delle pensioni di diverse categorie di dipendenti pubblici.

Le pensioni di vecchiaia dovrebbero essere tutelate senza penalizzazioni, “per tutti”, ha detto la presidente del Consiglio Meloni, “non solo per il comparto sanità”. E per medici, infermieri e il comparto sanitario “un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia” che però, ha aggiunto la presidente del Consiglio, si sta ancora “valutando”. L’esecutivo, ha garantito Meloni, è al lavoro per “risolvere e correggere” il contestato articolo 33 della manovra.