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Omicidio Darya Dugina. Servizi Segreti russi: “Sappiamo chi è stato, è caccia all’uomo. Il mandante è Kiev”

L’FSB – servizi segreti russi – rende pubblica l’identità della donna ucraina accusata di aver messo la bomba sull’auto della giornalista russa uccisa per conto dei servizi segreti di Kiev

I servizi segreti russi (FSB) hanno annunciato di aver risolto l’omicidio della giornalista russa Darya Dugina, uccisa da una bomba posta sull’auto del padre, il noto filosofo e ideologo vicino al Presidente russo Putin, Alexandr Dugin. L’ FSB non ha dubbi:“l’omicidio è stato preparato dai servizi segreti ucraini. L’autore – una cittadina ucraina – è fuggita in Estonia”, hanno affermato dal centro di pubbliche relazioni dell’FSB a Tass.

Adesso è caccia all’uomo. I servizi segreti russi cercano la donna ucraina, Natalia Vovk, nata nel 1979.

Secondo le informazioni fornite dai servizi di Mosca e diffuse dalla Tass, la “spia ucraina”: “era arrivata in Russia il 23 luglio 2022, insieme alla figlia di 12 anni. Il giorno dell’omicidio, madre e figlia hanno partecipato al festival letterario e musicale Tradition, dove Dugina era presente come ospite d’onore.

Ieri, 21 agosto, dopo l’esplosione telecomandata della Toyota Land Cruiser Prado che Dugina stava guidando, Vovk e sua figlia sono partite attraverso la regione di Pskov verso l’Estonia”.

Sempre secondo l’FSB russa: “Per organizzare l’omicidio e raccogliere informazioni sullo stile di vita di Dugina, Vovk e sua figlia hanno affittato un appartamento a Mosca nello stesso edificio in cui viveva la vittima. Per spiare la giornalista, la criminale ha utilizzato una Mini Cooper. All’ingresso in Russia il veicolo aveva targa della Repubblica popolare di Donetsk ‘E982XH DPR’, a Mosca portava invece una targa del Kazakistan ‘172AJD02’ e all’uscita una targa ucraina ‘AH7771IP’. ”

La cittadina ucraina Natalia Vovk è stata già inserita nella lista dei ricercati e ne sarà richiesta l’estradizione in Russia, assicurano da Mosca.

Dure le parole del Presidente russo Vladimir Putin che ha definito “un crimine vile e crudele” l’omicidio di Dugina, che ha spezzato la vita di una persona “brillante e di talento, un vero cuore russo, gentile, amorevole e aperto. Una vera patriota della Russia”. Alexander Dugin, padre della donna, ideologo ispiratore del presidente Putin, parla di “atto di terrorismo del regime nazista ucraino”: “Abbiamo bisogno solo della vittoria, per la quale mia figlia ha sacrificato la vita”.

L’FSB ha pubblicato un video in cui si vede la sospettata Vovk entrare in Russia, poi entrare in casa affittata e la sua partenza dalla Russia.