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Orlando ancora contro Salvini, chiede alla Ue di punire L’Italia: “migranti trattati come gli ebrei negli anni ’30”


“Oggi i migranti sono ciò che gli ebrei furono negli anni ’30 del secolo scorso; i primi ad essere attaccati e perseguitati, cui seguirono le altre minoranze e poi le comunità nel loro complesso, con la negazione e la compressione dei diritti di tutti e di tutte”

Questo il contenuto più “forte” di una lettera che Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha inviato al presidente del Parlamento europeo David Sassoli, al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, alla presidentessa designata della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ai Capi di Stato e di Governo degli stati membri dell’Unione, con la quale chiede “che sia valutata l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione dell’articolo 2 del Trattato sull’Unione, quello che riguarda i diritti fondamentali”.

Torna all’attacco di Matteo Salvini dunque Leoluca Orlando e lo fa a modo suo, sul solito tema degli immigrati con al centro ovviamente il Decreto sicurezza bis e le varie “Direttive” che il Ministero dell’Interno ha emanato di recente, che secondo il sindaco di Palermo “tendono a fare delle forze di Polizia uno strumento, quasi personale e ad uso del Governo o di una sua parte, di repressione del dissenso, della libertà di espressione e della libertà d’informazione”.

“I fatti politici ed istituzionali, avvenuti in Italia negli ultimi mesi, – aggiunge Orlando – dimostrano come il tema dei migranti sia diventato, come prima era stato in altri paesi europei, soltanto la scusa per costruire un attacco politico ed istituzionale allo Stato di Diritto, alle libertà fondamentali di tutti, alle libertà civili e politiche, alla libertà di espressione e di associazione”.

Sempre secondo il punto di vista del sindaco del capoluogo siciliano: “Le disposizioni a corpi militari dello Stato da parte del Ministro dell’interno costituiscono un pericoloso tentativo di manipolare la azione delle Forze Armate e delle Forze di Polizia che hanno costituito e costituiscono ancora oggi un presidio fondamentale di rispetto della legalità costituzionale e della democrazia della nostra Repubblica”.