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Ostaggi uccisi avevano bandiera bianca, famiglie: “Basta combattere, avviare i negoziati” Hamas: “Israele conosce condizioni”

Si complica la questione degli ostaggi, secondo una fonte dell’Idf “Gli ostaggi uccisi avevano un bastone con stoffa bianca”, il governo israeliano deve rispondere alle proteste della piazza che chiede di fermare la guerra e trattare con Hamas

Secondo una indagine preliminare dell’esercito israeliano i tre ostaggi che ieri sono stati uccisi dai soldati a Gaza avevano innalzato un bastone con un pezzo di stoffa bianca. Lo ha detto una fonte dell’esercito in un briefing con i giornalisti. Secondo la stessa indagine, le truppe non “hanno seguito le regole d’ingaggio dell’esercito”.

Le famiglie degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza hanno esortato il governo israeliano a porre fine ai combattimenti e ad avviare negoziati per il loro rilascio. “Stiamo solo recuperando cadaveri. Vogliamo che fermiate i combattimenti e avviate i negoziati”, ha detto Noam Perry, figlia di un israeliano rapito, durante un raduno di famiglie di ostaggi a Tel Aviv. Robby Chen, padre di un soldato 19enne ostaggi, ha espresso la sua rabbia tenendo una clessidra in mano. “Cosa state aspettando? Di farli tornare nelle bare? Chiediamo al governo di parlare con noi oggi e spiegare quale proposta hanno sul tavolo”.Un altro ostaggio israeliano morto in prigionia a Gaza.

Un altro ostaggio, Inbar Haiman, 27 anni, una ragazza rapita da Hamas alla festa musicale di Reim, a ridosso della Striscia, il 7 ottobre scorso, è morta durante la prigionia a Gaza. La famiglia è stata informata della sua morte. Lo hanno riferito i media.

Abu Obaida, portavoce delle Brigate Al-Qassam, sulla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hama ha chiarito che “L’esercito sionista conosce molto bene le nostre condizioni per liberarli, poiché nessuno di loro sarà liberato finché non saranno soddisfatte le nostre condizioni”.
Abu Obaida ha a ggiunto: “Il nemico sionista sta giocando con le vite dei suoi soldati tenuti prigionieri dalla resistenza palestinese e quindi non si preoccupa dei sentimenti delle loro famiglie. Ieri, l’esercito sionista ha intenzionalmente giustiziato tre di loro, preferendo ucciderli piuttosto che liberarli”.