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Salute & Benessere. Giovani miopi in aumento: sotto accusa Pc e videogame


Un bambino su 5 è oggi miope, nel 2025 lo sarà uno su due. Il motivo di questo fenomeno? L’abuso del web, di smatphone, tablet e tv, e il troppo tempo trascorso in ambienti chiusi

Fissare sempre uno schermo o stare tra quattro mura non esercita la visione da lontano, come invece accade quando si è all’aria aperta, e inoltre espone l’occhio alla luce artificiale domestica e dei dispositivi elettronici.

Non è un caso che l’aumento dei casi di miopia giovanile sia un comune denominatore di tutti i Paesi in cui ha preso piede l’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie.

Il rischio è tanto maggiore quanto più prolungato è l’impiego dei dispositivi digitali: il 14% degli utilizzatori arriva a totalizzare 10-12 ore di fruizione, mentre il 30% resta connesso per 6 ore (dati The Vision Council del 2012).

Gli italiani trascorrono mediamente più di 4 ore al giorno davanti alla tv e a minischermi hi-tech (pc, tv digitali, smartphone, tablet). E i bambini spesso superno le 4 ore in compagnia dei videogame.

Il risultato – spiega Lucio Buratto, chirurgo oculista milanese e presidente del 35° Congresso internazionale di chirurgia della cataratta e rifrattiva – è che «si costringono gli occhi a una messa a fuoco da vicino molto prolungata nel tempo, disabituandoli alla vista da lontano».

Agli effetti negativi della prolungata visione da vicino, occorre poi aggiungere l’effetto della luce blu, tipica dei led, che stressa la retina per la sfocatura e la riduzione del contrasto.

Una teoria alternativa sull’origine della miopia, riportata dalla rivista Ophthalmology, è stata formulata da ricercatori cinesi di Taiwan e danesi: se i bambini stanno più tempo all’aperto si riduce il rischio di miopia perché la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto nella retina sotto l’effetto della luce naturale, gioca un ruolo cruciale nella trasmissione delle immagini al cervello, e sembra anche che sia in grado di evitare la crescita eccessiva dell’occhio dalla nascita ai 25 anni.

«Crescita eccessiva – continua Buratto – che porta al cosiddetto “occhio troppo lungo” che è poi la lunghezza assiale tipica dell’occhio del miope».

Lo studio di Taiwan è stato condotto su 11mila bambini, tra i 7 e gli 11 anni, di due scuole diverse. In una gli alunni godevano di numerosi intervalli all’aria aperta, nell’altra (gruppo di controllo) era proibito uscire. Dopo un anno, solo l’8,4% dei bambini che godevano di pause all’aria aperta ha sviluppato miopia contro il 17,6% dei segregati in classe. Oltre il doppio. Numeri confermati dopo un altro anno. Stessi risultati ha fornito lo studio danese.

Le conclusioni? Tornare all’aria aperta, soprattutto nell’età dello sviluppo, e leggere libri e giornali su carta come sano allenamento a una giusta messa a fuoco in condizioni di luce naturale.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.