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Sciacca, cani morti. La Brambilla presenta denuncia: adesso il circo (mediatico) è completo, i consiglieri di destra dovrebbero forse intervenire?


Il “caso Sciacca”, portato dall’imbecillità dei social agli onori delle cronache nazionali, sta per diventare anche un caso politico in vista delle elezioni del 4 marzo, ma stiano certi i politici locali, gli strascichi in termini di consensi ricadranno per intero su di loro

E’ notizia di oggi che l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha presentato una denuncia contro ignoti sul caso dei cani uccisi a Sciacca. Non solo, la nota collaboratrice politica di Silvio Berlusconi ha anche scritto una lettera al sindaco di Sciacca per chiedere l’applicazione di tutte le norme vigenti in materia di difesa degli animali e lotta legale al randagismo.

“L’uso del veleno – si legge – per risolvere, con un macabro e inaccettabile fai-da-te, l’emergenza randagismo è purtroppo cosa di tutti i giorni, in Sicilia e in altre Regioni del Paese. Ma le dimensioni del massacro dicono che in alcuni territori, e l’agrigentino è certamente uno di questi, si è ormai passato ogni limite, sia per quanto riguarda le sofferenze inflitte ad animali colpevoli solo di esistere, sia per il pericolo, di sicurezza e sanitario, al quale sono esposte le persone, sia per l’immagine di un territorio dove, tra l’altro, quest’anno tornerà anche il Giro d’Italia, passando proprio per Sciacca”.

A stretto giro è poi arrivato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, a metterci la chiusa perfetta: “istituire una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagismo”. Una proposta stupida e banale quanto palesemente elettoralistica che i 5Stelle all’Ars hanno già bollato come assolutamente inutile.

Certo, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Ed è singolare come le uniche due forze politiche in consiglio comunale che ancora non hanno espresso solidarità se non al sindaco, quantomeno a Sciacca, siano state proprio Mizzica, ma soprattutto il folto gruppo dei consiglieri di centro-destra. A tal proposito, un consiglio è d’obbligo: lasciar cavalcare il “caso Sciacca” da parte dei colonneli nazionali dei rispettivi partiti difficilmente avrà un bell’impatto in termini di consensi sulla politica locale.