“Serve un canile comunale”, il sindaco questa mattina ai nostri microfoni è stata lapidaria, ed ha aggiunto: “Il problema randagismo va risolto, ma non possiamo affidarci a canili privati”
Altro che dubbi. Il sindaco di Sciacca Francesca Valenti questa mattina contattata da noi di Fatti&Avvenimenti.it è stata lapidaria nelle sue dichiarazioni, le sue idee sono chiarissime: “Il problema randagismo in città esiste e va risolto – afferma – ma la strada non può essere diversa da quella di un canile comunale“.
Per il sindaco di Sciacca la motivazione di tale decisione è presto detta: “Non possiamo affidarci a canili costruiti da privati o associazioni, se un domani dovesse esserci un problema nella gestione degli animali o della struttura, l’ente comunale avrebbe grossi problemi a risolvere la cosa. Con il canile comunale – affidato eventualmente a un’associazione – questo problema non si porrebbe dato che la struttura sarebbe già nostra ed esterno solo chi vi opera”.
Insomma, un ragionamento che oggettivamente non fa una piega e che dimostra che il sindaco non ha il minimo dubbio in merito alla faccenda rilanciata in questi giorni sia dall’avvelenamento – probabilmente con veleno insetticida – di alcuni cani – lo scorso sabato – in via Sacro Cuore, sia dall’aggressione subita recentemente da una donna da parte di alcuni randagi nel quartiere Perriera.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.