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Sciacca. La G.d.F scopre in casa di un pensionato, un “museo archeologico”: denunciato


Maxi sequestro di reperti da parte della Guardia di finanza. Un pensionato è stato accusato di possesso illecito di beni appartenenti allo Stato e di ricettazione.

Come al solito a fare scoprire il fatto è stata la “vanità” del possessore… ed in effetti se quello che hai non lo mostri, a che serve averlo?

Una collezione “privata” di reperti archeologici, è stato scoperta dalla Guardia di finanza di Sciacca, che al termine di un’indagine non ancora conclusa, ha sequestrato tutti i reperti e denunciato il proprietario, che pare sia un ex medico saccense ora in pensione,  per possesso illecito di beni appartenenti allo Stato e ricettazione.

L’uomo teneva in casa decine di reperti archeologici, giudicati da funzionari della Soprintendenza di Agrigento, “di assoluto valore ed interesse storico”, come se fossero dei soprammobili.

Ed ecco l’elenco. Due anfore del primo e terzo secolo dopo Cristo, un vaso corinzio del quinto secolo avanti Cristo, una coppa dell’età del Bronzo, una coppa per ostie consacrate ed una pateretta del quarto secolo avanti Cristo, due alabastron del quinto secolo, oltre a diverse piastrelle decorative in ceramica risalenti al Settecento. Inoltre, proprio queste maioliche corrisponderebbero a quelle trafugate dalla tomba monumentale della famiglia Virgadamo, che si trova nel cimitero di Burgio

Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Sciacca, Roberta Buzzolani e l’operazione è stata portata a temine dalla Guardia di finanza.