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Sicilia. Musumeci sui rientri cambia idea e chiede più aerei e traghetti: è caos, oltre 2 mila persone sono già tornate


Il presidente della Regione Nello Musumeci aveva dichiarato che sino al 17 maggio avrebbe chiuso la Sicilia per preservarla da contagi esterni, ma poi ha cambiato idea ed ha chiesto più aerei e traghetti verso l’isola, il risultato è il caos

Il dato è ufficiale ed fornito dallo staff della presidenza della Regione siciliana: i rientrati in Sicilia dalle altre regioni al momento sono già 2.180. Si tratta della conseguenza della richiesta che ieri Musumeci, cambiando di fatto idea su quanto aveva dichiarato prima dell’avvio della Fase 2 del 4 maggio, ha chiesto ai ministri dei Trasporti e della Salute, il raddoppio delle corse aeree da e per la Sicilia e l’aumento di quelle navali sullo Stretto di Messina. Richiesta che i diretti interessati hanno immediatamente accolto.

Il governatore dopo il “regalo” ricevuto ha ringraziato i ministri De Micheli e Speranza per avere accolto con celerità la sua “richiesta”. Secondo il presidente siciliano, la modifica si è resa necessaria per far fronte al considerevole aumento di traffico a seguito dell’avvio della “Fase 2”. 

“Abbiamo voluto rendere più agevoli, come nel resto d’Italia, gli spostamenti tra la Sicilia e il Continente, – ha precisato Nello Musimeci – consentendo di tornare a casa a coloro che, diligentemente, hanno rispettato il lockdown nei luoghi di lavoro e di studio, lontani dai propri cari. Nessuno, però, deve pensare che ci sia un ‘liberi tutti’, non è così. Ecco perché sono state mantenute tutte le misure restrittive già in atto. Non è stato facile trovare un punto di equilibrio per coniugare, da una parte, le esigenze affettive e, dall’altra, la prudenza e la cautela, d’obbligo per evitare che chi entra in Sicilia possa essere, senza saperlo, portatore del virus. Speriamo di esserci riusciti”.

Giustificazioni che hanno una motivazione valida, ma che sono in conflitto con le precedenti di chiusura, anch’esse con giuste motivazioni di carattere sanitario.

Ma vediamo cosa cambia per i viaggiatori. Chi ha diritto di entrare o uscire dalla Sicilia per fare rientro nella propria residenza, abitazione o domicilio, causa principale inserita tra le necessità che consentono lo spostamento, da oggi per reperire un posto disponibile sul mezzo scelto – almeno sulla carta – non dovrà fare peripezie.

I voli giornalieri dalla Sicilia verso Roma infatti passano da quattro a otto (quattro di mattina e quattro di pomeriggio), così come i collegamenti navali tra Sicilia e Calabria, che da cinque diventano otto (dalle 6 alle 21), in ogni direzione.

Restano invariate le regole già adottate  dalla Regione per chi ritorna in Sicilia: registrazione sul portale web dedicato dell’assessorato della Salute (siciliacoronavirus.it), obbligo di isolamento in quarantena e sottoposizione, al termine del periodo, al tampone rino-faringeo.

Per chi invece sceglie di tornare in auto, a Messina troverà controlli sanitari che continueranno a essere assicurati dalla Regione, mentre per gli aeroporti di Palermo e Catania continuerà a occuparsene l’Usmaf.