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Sindaco Latina CentroSinistra decaduto: il Tar spiega come hanno truccato i voti, “gravissime violazioni di legge”

“Il risultato elettorale è viziato dalle gravi violazioni di legge riscontrate nelle operazioni di voto e di scrutinio in molti uffici elettorali di sezione, come risulta dai rispettivi verbali, con specifico riferimento al numero di schede autenticate e bollate e dalla discrepanza tra numero di schede vidimate, numero di voti espressi e numero di schede vidimate non utilizzate”

Il sindaco Damiano Coletta durante un evento sulla legalità

Chiarissime le motivazioni della sentenza del Tar che ha accolto il ricorso di una lista civica e dichiarato decaduto il sindaco di centrosinistra Damiano Coletta. Come riporta il Liberoquotidiano.it, “moltissime schede sparite e altre probabilmente consegnate agli elettori con la preferenza già scritta. Uno scandalo portato alla luce da una sentenza del Tar, che mette in dubbio la regolarità del voto per eleggere il sindaco di Latina. Ma la paura (e il sospetto) è che gli stessi brogli si possano essere ripetuti anche in altri Comuni andati alle urne”.

Il Tar, – come da noi già scritto in questo articolo – ha annullato il voto amministrativo dello scorso autunno a Latina per irregolarità in 22 sezioni dove si dovrà rivotare. 

Il tribunale amministrativo ha rimosso il sindaco con una sentenza dalle motivazioni inequivocabili: “Il risultato elettorale – si legge – è viziato dalle gravi violazioni di legge riscontrate nelle operazioni di voto e di scrutinio in molti uffici elettorali di sezione, come risulta dai rispettivi verbali, con specifico riferimento al numero di schede autenticate e bollate e dalla discrepanza tra numero di schede vidimate, numero di voti espressi e numero di schede vidimate non utilizzate, indicatori del verificarsi del fenomeno comunemente descritto come schede ballerine”.

Secondo quanto ricostruito dalla Prefettura, che ha eseguito le verifiche dopo l’ammissione del ricorso presentato da tre candidati di una civica del centrodestra, le violazioni di legge sarebbero lampanti.

In una sezione, – come riporta Libero – ci sono 460 schede firmate dagli scrutatori e bollate dal presidente. Poi ne sono state autenticate altre due. Nella sentenza è scritto:inspiegabilmente la somma delle schede autenticate, utilizzate e no, rinvenute dalla Prefettura è di 859. Il numero dei votanti a verbale è di 596”. In un’altra, invece, mancano nel conteggio 24 schede autenticate. Ma al di là del bailamme dei numeri da emicrania, c’è un passaggio della sentenza che fa saltar su dalla sedia, quando adombra al meccanismo delle “schede ballerine”.

Libero spiega il meccanismo: “Si fa illecitamente uscire una scheda dal seggio, già vidimata e con già scritta l’espressione di voto, e la si consegna all’elettore. Quest’ ultimo entra nel seggio, finge di votare e depositerà nell’urna quella “pre-compilata”, portando all’esterno quella vuota. Su cui poi verrà apposto un voto per darla ad un altro elettore e così il giro ricomincia, in un meccanismo assolutamente illegale”.

Nulla di nuovo comunque, si tratta dello stesso metodo di cui parlò ampiamente Roberto Saviano su Repubblica, in un articolo di 9 anni fa, individuandolo come una delle tecniche utilizzate dai clan mafiosi per il controllo del voto. Per le stesse motivazioni, Il Tar, poco meno di un paio d’anni fa ha annullato le elezioni a Lamezia Terme.

Sulla vicenda di Latina è intervenuto il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon con una dichiarazione rilasciata a Libero: “Alcuni rappresentanti di lista si accorsero di presunte anomalie ed errori, evidentemente oggi tutto questo è stato accertato. Le liste del centrodestra hanno ottenuto il 53%, mentre il candidato sindaco del centrodestra, Vincenzo Zaccheo, si è fermato a 49. Man mano che arrivavano i risultati sembrava vinta subito, poi nel corso delle ore il risultato si è ribaltato”. Infine Durigon annuncia che su questa vicenda presenterà un ricorso al ministro Lamorgese.