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Il sogno delle Opposizioni in consiglio: vogliono le Unioni Civili anche a Sciacca


Riceviamo oggi la nota dei consiglieri Simone Di Paola, Vincenzo Sabella, Cinzia Deliberto, Paolo Mandracchia ed Elvira Frigerio, in cui si chiede all’amministrazione Di Paola di far diventare Sciacca uno dei pochi comuni della Sicilia “dotato” delle Unioni Civili, la forma di unione sociale simile al matrimonio e valida – e pensata soprattutto – per le coppie omosessuali.

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“La recente adozione dei decreti attuativi della legge Cirinnà sulle unioni civili rappresenta il tassello conclusivo di uno dei passaggi più importanti per la vita civile di questo paese; – dicono le opposizioni a pochi mesi dalle elezioni comunali, che si lanciano in pindariche considerazioni di ordine nazionale ed internazionale – un Paese, l’Italia, fra i più arretrati al mondo sul tema del riconoscimento della pari dignità di tutti i cittadini, a prescindere dal censo, dal credo religioso o dal identità sessuale e dunque sul tema del riconoscimento dei diritti civili; una condizione di arretratezza culturale cui la legge sulle unioni civili pone fine.

Oggi, con l’adozione dei decreti da parte del governo nazionale, il sogno di tanti di poter vedere l’Italia  allineata ai paesi più civili e più avanzati del mondo assume contorni ancora più definiti;

Abbiamo provato – è scritto nel comunicato  – nel più recente passato a far sentire anche a Sciacca la voce di quanti pensano che il tasso di civiltà di una comunità passa anche dall’attivazione di strumenti che estendono e garantiscano a tutti una platea sempre più ampia di diritti e libertà; lo abbiamo fatto  attraverso la presentazione  in consiglio comunale di una mozione di indirizzo che chiedeva per l’appunto l’istituzione del registro municipale delle unioni civili.

Ebbene, adesso tutto ciò è possibile ed immediatamente fattibile – annunciano – e Sciacca potrebbe diventare uno dei pochi comuni della Sicilia a dotarsi di uno strumento tanto importante.

Sarebbe davvero molto bello se questa consiliatura si concludesse con una manifestazione di progresso sociale e culturale, – citiamo –  che lancia un segnale di attenzione a quanti sono stati finora costretti a vivere nell’ombra il proprio amore, quasi avessero a vergognarsi di qualcosa ed oggi possono finalmente rivendicare a pieno titolo diritti e prerogative finora ignominiosamente negati”.

“Facciamo in modo che Sciacca sia, come nel passato, esempio di civiltà e di progresso”.