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Stoltenberg ammette: “Prepararsi a cattive notizie dall’Ucraina, esito guerra imprevedibile”

Stoltenberg addolcisce la pillola amara che sa di sconfitta di Kiev e vittoria di Mosca: “Esito guerra imprevedibile, dobbiamo restare al fianco di Kiev” e “dobbiamo essere preparati alle cattive notizie” poiché l’Ucraina è in una “situazione critica”

La propaganda sta a zero, ormai anche il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg consiglia di “essere pronti per le cattive notizie dall’Ucraina”, lo ha affermato in un’intervista alla Tv tedesca ARD ieri. Le parole del segretario NATO sembrano un modo diplomatico di ammettere che quello che nell’ultimo periodo dicono molti osservatori: l’Ucraina non ha speranze di vincere, la controffensiva è fallita e con l’inverno in avanzamento le forze armate russe rischiano di travolgere una Kiev sempre più a corto di uomini e armi.

“Dovremmo anche essere preparati alle cattive notizie”, ha risposto Stoltenberg quando gli è stato chiesto se temeva che la situazione in Ucraina sarebbe peggiorata in futuro: “Le guerre si sviluppano in fasi. Ma dobbiamo sostenere l’Ucraina sia nei momenti buoni che nei cattivi”.

“Dobbiamo essere preparati per il lungo periodo”, ha sottolineato Stoltenberg a Berlino, abbandonando la retorica della “vittoria assicurata”: “Le guerre sono intrinsecamente imprevedibili, l’unica cosa che sappiamo è che più sosteniamo l’Ucraina, più velocemente questa guerra finirà”, ma “gli eventi intorno al tavolo negoziale sono legati in modo indissolubile alla situazione sul campo di battaglia”.

Stoltenberg ha quindi ammesso che l’Ucraina è ora in una “situazione critica”, ma non per questo la Nato vuole dare ordini a Kiev: “Lasceremo ai comandanti militari ucraini la scelta di prendere le difficili decisioni operative”, ha detto Stoltenberg, rifiutandosi però di condividere previsioni su ciò che potrebbe accadere in futuro sul campo ucraino e limitandosi a dire che non ci sono stati sviluppi bellici significativi negli ultimi mesi.

Il segretario generale dell’Alleanza ha anche posto l’accento sulla necessità di aumentare la produzione di munizioni in Occidente, ammettendo che i Paesi della Nato non sono stati in grado di soddisfare la crescente domanda per la guerra ucraina e che l’industria europea della difesa appare troppo frammentata: “Una delle questioni che dovremmo affrontare è la frammentazione dell’industria europea della difesa”, ha detto, spiegando che affrontare la tematica è nell’interesse dell’Europa del settore stesso.