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Sudafrica. Ramaphosa: “L’arresto di Putin? Sarebbe una dichiarazione di guerra, io faccio interessi del mio popolo”

Il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa esplicita chiaramente non solo che non arresterà Putin, disattendendo quindi il mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale dell’Aia, ma spiega anche il perché e lo fa usando le parole che usò Medvedev mesi fa: “Arrestare Putin sarebbe una dichiarazione di guerra alla Russia”

Arrestare Putin? Provateci, se volete una guerra nucleare con la Russia. E’ questo il concetto espresso dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, circa l’eventuale arresto in Sudafrica del presidente russo Vladimir Putin su mandato della Corte penale internazionale (Cpi).

Ramaphosa lo ha scritto chiaramente nei documenti inviati all’Alta Corte della provincia sudafricana di Gauteng: “Sarebbe un esercizio sconsiderato, incostituzionale e illegale dei poteri conferiti al governo dichiarare guerra alla Russia arrestando il presidente Putin”, ha affermato il presidente sudafricano, citato dal quotidiano locale News 24.

“Sarebbe incompatibile con la nostra costituzione rischiare di entrare in guerra con la Russia – ha aggiunto il presidente sudafricano – Ho l’obbligo costituzionale di proteggere la sovranità nazionale, la pace e la sicurezza della repubblica e di rispettare, proteggere, promuovere e adempiere i diritti del popolo della repubblica alla vita e alla sicurezza”.

Le parole di Ramaphosa – il cui Sudafrica è sia nel Trattato di Roma della CPI sia nei Brics, di cui si terrà un summit in programma dal 22 al 24 agosto a Johannesburg con Putin tra gli invitati d’onore – sembrano fare eco e confermare le previsioni espresse già il 23 marzo scorso dall’ex Presidente russo e attuale vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che scrisse: “Immaginiamo – ovviamente, questa è una situazione che non si verificherà mai, sì – ma immaginiamo che accada effettivamente. Un presidente in carica di una potenza nucleare viene, per esempio, in Germania, e viene arrestato. Cosa sarebbe questo? Una dichiarazione di guerra contro la Federazione Russa! In questo caso, tutti i nostri mezzi volerebbero al Bundestag, all’ufficio del Cancelliere e così via”.

Le parole di Medvedev al tempo commentarono la presa di posizione del ministro federale tedesco della Giustizia Marco Buschmann secondo cui Berlino avrebbe attuato la sentenza della Corte penale internazionale ed arrestato Putin se si fosse trovato in territorio tedesco, con Medvedev che ha osservato: “Si rende conto che sarebbe un casus belli, una dichiarazione di guerra? O non ha fatto i compiti?” Oggi pare dunque che anche il Sudafrica la pensi come Medvedev.