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Taormina. È ancora mistero sulle cause dello schianto del parapendio in cui è morto il pilota e ferita la collega

L’ipotesi più accredita è che il velivolo abbia urtato contro dei fili elettrici dell’alta tensione che sono segnalati e noti, ma le indagini sono ancora in corso

L’incidente è successo nella giornata di ieri nei pressi di Castelmola sulle colline sopra Taormina. A bordo del parapendio biposto c’erano il pilota, Alessandro Melfa, 52 anni e la collega, Maria Josè Isaia, 51 anni, argentina e residente a Gallodoro. Nell’incidente Melfa è deceduto, mentre la collega è rimasta gravemente ferita ed è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Cannizzaro di Catania, ma non sarebbe in pericolo di vita. La donna che nello schianto ha riportato un grave trauma toracico e alcune fratture vertebrali, è stata anche sottoposta ad un delicatissimo intervento ortopedico di stabilizzazione provvisoria con un fissatore esterno per la frattura esposta al femore destro. Attualmente è ricoverata nel reparto di Anestesia e Rianimazione.

Gli inquirenti stanno lavorando sulle cause dell’incidente e l’ipotesi privilegiata è che il velivolo abbia urtato contro i fili elettrici dell’alta tensione, che essendo segnalati e noti, non ci si spiega come mai un pilota esperto come era Alex Melfa, che volava anche con turisti e bambini, con ore e ore di volo alle spalle, non li abbia visti in tempo per evitarli.