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Transnistria: “Servizi segreti ucraini hanno preparato autobomba per uccidere Presidente Krasnoselsky” – VIDEO

Il Ministro degli Esteri di Tiraspol ha detto che la Transnistria può fare appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l’attacco terroristico sventato da parte della SBU, i servizi segreti ucraini. Nell’attacco sono coinvolte sei persone, cinque delle quali sono cittadini ucraini

La Land Rover Freelander su cui è stato piazzato l’esplosivo, da notare i bulloni e le viti per aumentare la mortalità della detonazione

Le autorità della Transnistria hanno riferito di aver sventato con successo un tentativo di assassinio del presidente della Repubblica non riconosciuta, Vadim Krasnoselsky, organizzato dalla SBU, ossia i servizi segreti ucraini.

Le sei persone coinvolte nel tentativo di attacco terroristico sono state arrestate dai servizi di sicurezza della Repubblica separatista ed “hanno confessato”, cinque di loro sono cittadini ucraini che si fingevano rifugiati. La cittadinanza del sesto sospettato, Vyacheslav Kisnichan, non è specificata, pare che fosse originario della Transnistria, ma che poi si sia trasferito a Odessa ed è stato reclutato dal servizio di sicurezza ucraino.

Nelle mire dei servizi ucraini non c’era solo il Presidente Krasnoselsky, ma anche altri alti dirigenti politici transinistriani.

Secondo le autorità transinistriane, la SBU progettava di uccidere il presidente della Transnistria Krasnoselsky nel centro di Tiraspol facendo saltare in aria una Land Rover imbottita di 8 kg di esplosivo (RDX) con l’aggiunta di elementi per amplificare la portata distruttiva dell’ordigno, ossia viti e bulloni. Tiraspol ha fatto notare che in caso di esplosione per le strade della città sicuramente ci sarebbero state anche molte vittime civili.

Secondo gli investigatori, Yury Bondar e Vladimir Grebenyuk – due ucraini arrestati -, fingendosi profughi ucraini, hanno acquistato la Land Rover che Kisnichan – l’uomo originario della Transinistria – ha riempito di esplosivo. Secondo i media locali inoltre, gli esplosivi per l’attacco terroristico sventato sono stati presumibilmente trasportati dall’Ucraina attraverso il territorio della Moldavia.

L’accusa ai servizi ucraini assume credibilità anche causa del precedente, ossia l’assassinio della giornalista russa Daria Dugina, uccisa in una attentato a Mosca proprio con l’utilizzo di una bomba sulla sua auto.

Il ministro degli Esteri transnistriano Vitaly Ignatiev non ha inoltre escluso un appello ai membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – tra cui ci sono Mosca e Pechino – in relazione alla prevenzione di un attacco terroristico contro la leadership della repubblica non riconosciuta. Il governo del Paese separatista sta inoltre valutando tutte le opzioni e chiederà ufficialmente conto a Kiev di quanto accaduto.