Corruzione, concussione e falso. Questa è l’accusa con la quale tre agenti della polizia stradale questa mattina sono stati arrestati dalla squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo ruperti.
Nicolino Di Biagio, Giuseppe Sparacino e Francesco Paolo Minà, questi i nomi dei tre agenti finiti in manette.
Secondo quanto ricostruito dal pm di Palermo Pierangelo Padova, titolare dell’inchiesta, i tre avevano individuato dei “target” ben precisi da tartassare con multe e controlli a raffica: imprenditori e commercianti. Le vittime designate, per evitare la pressante azione di “stalking” a cui i tre li sottoponevano, gli davano soldi e regali.
Ma due imprenditori stanchi delle continue minacce e vessazioni, hanno preso il coraggio a due mani e hanno sporto denuncia dalla quale è poi partita l’indagine. La squadra mobile di Palermo, ha così iniziato a monitorare ed intercettare i tre agenti, venendo in breve a capo di un giro fatto di “mazzette” e doni ricevuti in cambio di multe non eseguite.
Inoltre gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione hanno eseguito una perquisizioni anche negli uffici degli arrestati, alla caserma Lungaro. Dopo l’arresto, Il gip ai tre agenti ha concesso gli arresti domiciliari.
Redazione Fatti & Avvenimenti