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Ucraina. Crosetto spera finiscano armi e si arrivi alla pace, poi smentisce Tajani: “A nuovo invio di armi stiamo solo pensando, non è deciso”

“La prossima primavera possa essere il periodo in cui, esaurite da entrambe le parti le armi per cercare di imprimere una svolta da una parte e dall’altra, si possa aprire un tentativo di dialogo”

Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, nel suo intervento al ‘Festival delle Città’ in corso a Roma,  smentendo di fatto il collega agli Esteri Antonio Tajani che ha promesso al presidente ucraino Zelensky l’invio dell’ottavo pacchetto di aiuti militari. Crosetto ha infatti chiarito che l’ottavo pacchetto non è certo, ma solo allo studio, evidenziando come “l’opinione pubblica col tempo si è staccata dalla guerra perché questa ha coinciso con l’aumento dell’inflazione, la crisi industriale e di produzione. Tutto questo ha creato un peggioramento delle condizioni di vita nei Paesi delle democrazie occidentali“. Per chiarire meglio il suo pensiero Crosetto ha precisato: “Non possiamo dire” se ci sarà. “Tajani ha detto che ci si sta pensando. I pacchetti si costruiscono sulla base delle richieste e dell’opportunità di soddisfarle. Se sarà possibile farlo si potrà costruire l’ottavo pacchetto, ora stiamo valutando le richieste”. Secondo il ministro della Difesa dunque, il cambio del sentire popolare sulla guerra non deve sorprendere, anzi, “è abbastanza naturale e assolutamente prevedibile“. 

Sulla guerra in Ucraina aggiunge: “Non penso sia possibile militarmente arrivare al ripristino dell’Ucraina”, cioè recuperare l’integrità nazionale, Crimea compresa, attraverso il conflitto e la sconfitta della Russia. “Ho la paura che l’inverno blocchi le attività terrestri ma possa incrementare notevolmente le attività aeree russe. Auspico – afferma Crosetto dal palco – che nella prossima primavera, esaurite da entrambe le parti le controffensive, si possa aprire un tentativo di dialogo”.

Per il ministro della Difesa l’ipotesi più realistica è che in primavera, se nessuno dei due contentendi sarà riuscito a sopraffare l’altro, si possa avviare il dialogo e questo nonostante Zelensky sia fermo al suo piano, insistendo che finora la Russia si sia opposta a qualsiasi prospettiva di tregua, ma di fatto si è opposta solo alla sua idea di piano di pace.

Crosetto infine tocca il tasto più delicato, ovvero l’ipotesi delle armi nucleari, dicendosi sicuro che sia remota: “Tutti i tecnici sono propensi a dire che nessuno pensa realmente” al loro utilizzo, ma poi aggiunge: “Contro la follia però nessuno può nulla. Ad oggi non penso ci siano le condizioni per portare ad un’escalation nucleare“.