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Ucraina. La Russia sta usando nuove armi più efficaci capaci di eludere le difese aeree di Kiev

I raid di Mosca sono sempre più potenti e stanno provocando ingenti danni alle infrastrutture ucraine e stanno mettendo a nudo la difficoltà delle difese aeree a fermare i nuovi droni e i missili KH101

Gli ultimi raid contro l’Ucraina, quando i missili russi KH101 sono arrivati in prossimità del bersaglio, hanno cominciato a sganciare dispositivi speciali per deviare gli ordigni della contraerea ed evitare di venire intercettati. Una novità sfoggiata dall’esercito di Mosca che ha messo all’angolo gli ucraini.

La Russia è riuscita a sperimentare e produrre questi nuovi sistemi in tempi rapidi. Si tratta dei missili da crociera a lungo raggio che hanno sostituito i vecchi Alcm Kh-55 e Kh-555. “Viaggia su una traiettoria di volo a bassa quota sotto i sistemi radar e infrarossi e il suo uso di materiale composito che assorbe il radar rende difficile il rilevamento del missile”, affermano gli esperti. Sono così precisi perché utilizzano la navigazione satellitare elettronica Glonass (l’equivalente russo del Gps) e la guida del terminale “Tv”.

Inoltre, questo sistema missilistico è composto da speciali materiali in grado di “assorbire” il segnale radar per non farsi rilevare. Lo stesso accade con i sensori a raggi infrarossi, ecco perché Kiev sarebbe stato in grado di neutralizzarne soltanto uno (tra i 14) nell’attacco di questi giorni.

Per l’Ucraina contrastare questo nuovo ed efficace pericolo russo che elude i sistemi di difesa è un problema. La lunghezza di un missile è di circa sette metri e mezzi, pesante quasi 2.500 kg e può volare anche a “livelli della cima degli alberi” da 30 a 60 metri ma mediamente procede a una quota di seimila metri. Infine, molto potente anche la durata della missione stimata in circa 10 ore di volo.

Il presidente ucraino Zelensky ieri sera su X, ha scritto che la Russia ha lanciato sull’Ucraina oltre 500 missili e droni negli ultimi cinque giorni: “In pochi giorni, dal 29 dicembre ad oggi (ieri, ndr), la Russia ha utilizzato circa 300 missili e oltre 200 droni ‘Shahed’ contro l’Ucraina”, si legge nel messaggio. “Prima dell’Ucraina, nessun Paese al mondo era mai riuscito a respingere con successo tali attacchi combinati con l’uso di droni e missili, compresi i missili balistici lanciati dall’aria. Solo oggi (ieri, ndr) sono stati abbattuti 10 Kinzhal”, ha sottolineato Zelensky riferendosi ai missili ipersonici russi. Parole di pura propaganda, nei fatti la contraerea ucraina ha intrecettao qualche drone e nessun missili Kinzhal, perché tecnicamente impossibile.

Ma al netto della propaganda anche lo stato maggiore ucraino ha ammesso che dei 300 missili da crociera russi Kh-22 lanciati dall’inizio del conflitto nessuno è stato abbattuto. Il portavoce Ignat ha dichiarato che “nessuno è stato abbattuto. Il missile Kh-22 viaggia ad una velocità di 4.000 km/h, si avvicina al suo obiettivo principalmente attraverso una traiettoria balistica. Sono necessari mezzi speciali per intercettarlo”, ha spiegato, sottolineando che tra questi mezzi speciali figurano i sistemi di difesa aerea Patriot, che Kiev ha già nel suo arsenale. All’inizio di agosto, Ignat aveva osservato che le difese aeree ucraine non potevano contrastare i missili Kh-22 russi.

Tra gli obiettivi degli attacchi russi tra il 29 e il 30 dicembre di cui sono emerse notizie vi sono stati batterie missilistiche e i radar della difesa aerea, impianti industriali per la produzione di droni e munizioni. Una fonte dell’industria della Difesa ucraina ha ammesso a The Economist molti degli attacchi russi hanno avuto successo. “Gli attacchi avevano un significato strategico per il nemico per ridurre la nostra capacità di colpire. Questa è una battaglia per chi può distruggere più armi a lungo raggio del nemico”,

“Non abbiamo mai visto così tanti obiettivi contemporaneamente sui nostri radar” – ha detto il portavoce dell’Aeronautica ucraina Yuri Ignat. I russi hanno impiegato missili da crociera lanciati dai velivoli: Kh-101 e Kh-55 (almeno 20 secondo fonti ucraine) sono stati lanciati dai bombardieri Tu-95MS mentre i supersonici Kh-22/Kh-32 sono stati lanciati in volo dai bombardieri Tu-22M3.

A questi si sono uniti i missili balistici Iskander lanciati da terra al pari di missili S-300 e S-400 (concepiti per la difesa aerea a lungo raggio ma trasformati in vettori terra-terra) e gli ipersonici Kinžhal, lanciati in volo dai caccia pesanti Mig-31BM (nella foto sotto) e a cui sono stati affidati i bersagli più paganti, come le batterie di Patriot e IRIS-T, uno di questi ultimi sistemi è stato distrutto nella regione di Kherson secondo un video diffuso dal ministero della Difesa russo.

Tra i bersagli anche le basi aeree ucraine: non a caso appena suonato l’allarme diversi velivoli di Kiev sono decollati per sottrarsi al rischio di venire distrutti al suolo ma secondo fonti russe il massiccio attacco missilistico contemplava anche questa ipotesi e le batterie da difesa aerea a lungo raggio e i caccia Sukhoi S-35 dotati di missili aria-aria a lungo raggio sarebbero riusciti ad abbattere almeno tre velivoli ucraini da una distanza di 150 chilometri.