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Ucraina nel caos politico. Zelensky accusato di ‘autoritarismo’ paragonato a Putin. Sullo sfondo le elezioni presidenziali

Zelensky accusato di autoritarismo e addirittura paragonato al suo peggior nemico, Vladimir Putin. Dall’ex presidente Petro Poroshenko e il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, le critiche più pesanti


L’unità nazionale ucraina fiaccata da ventidue mesi di guerra che non ha portato a nulla, con la controffensiva fallita per stessa ammissione di Zelensky e i russi che anzi tentano di avanzare ancora, ha fatto alzare il livello della tensione tra gli stessi vertici politici e le gerarchie militari. La ciliegina sulla torta è stato lo scontro con l’ex presidente Petro Poroshenko – uno che aveva giurato in diretta televisiva, con un kalashnikov corto in mano, “resisteremo per sempre” – a cui è stato impedito di lasciare l’Ucraina. Proprio questo diniego ha dato il via a quella che appare una specie di ammutinamento.

Poroshenko aveva intenzione di incontrare il primo ministro ungherese Viktor Orbán, secondo quanto riferito dalla Sbu, i servizi di sicurezza di Kiev, ma è stato fermato dalle guardie di frontiera. L’ex presidente al potere dal 2014, dopo i fatti di Maidan, e che alle ultime elezioni del 2019 fu sconfitto proprio da Zelensky, aveva programmato una serie di incontri di alto livello all’estero, anche negli Stati Uniti, ma venerdì è stato respinto alla frontiera ed ha dovuto annullare i viaggi.

La Sbu ucraina ha giustificato il respingimento dell’ex presidente causa del suo incontro programmato con il presidente ungherese, ai ferri corti con Kiev perché “esprime sistematicamente una posizione anti-ucraina” e che Mosca intendeva utilizzare l’incontro “nelle sue operazioni informative e psicologiche” contro l’Ucraina. “Notizie come questa e certe epurazioni politiche sono un’altra indicazione che l’Ucraina non è ancora pronta per l’adesione all’Unione Europea”, ha sottolineato il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs.
“Mi sembra incredibile che Zelensky adesso ricorra ai servizi segreti per giustificare azioni così miopi. Qui in Ucraina si rischia un’involuzione autoritaria”, ha commentato Ivanna Klympush-Tsintsadze, vicepresidente durante gli anni di Poroshenko al potere, che parla di “un’accusa assurda”.

Alle accuse di Poroshenko, si sommano quelle del sindaco di Kiev Vitali Klitschko, che senza mezzi termini ha detto che l’Ucraina rischia una “involuzione autoritaria” ed aggiungendo “A un certo punto non saremo più diversi dalla Russia”, accusando il presidente Zelensky di autoritarismo e paragonandolo al suo peggior nemico, Vladimir Putin. L’ex pugile Vitali Klitschko, in un’intervista al Der Spiegel dello scorso 1 dicembre infatti ha affermato: “Ad un certo punto non saremo più diversi dalla Russia, dove tutto dipende dal capriccio di un uomo”. Come riporta il The Kiev Independent Klitschko ha lasciato intendere che l’Ucraina si sta muovendo verso l’autoritarismo. Da sempre in contrasto in tempo di pace, il sindaco di Kiev e il presidente ucraino si sono spesso criticati anche dall’inizio dell’invasione russa, e Klitschko, sempre secondo il The Kiev Independent, crede che Zelensky “consideri i sindaci semplicemente come un ostacolo atavico alla centralizzazione del potere”.

Inoltre in un’intervista al notiziario svizzero 20 Minuten trasmesso sia in Russia che in Ucraina il sindaco di Kiev ha detto: “La gente si chiede perché non fossimo meglio preparati per questa guerra. Perché Zelensky ha negato fino alla fine che si sarebbe arrivati a questo”. Ed ancora: “C’erano troppe informazioni che non corrispondevano alla realtà”, ha detto il 52enne ex campione mondiale di boxe, accusando il presidente di “errori” e chiedendo onestà riguardo alla reale situazione dell’Ucraina dopo l’invasione russa. “Zelensky sta pagando per gli errori che ha commesso”, ha affermato Klitschko. “Naturalmente possiamo mentire al nostro popolo e ai nostri partner, ma non si può farlo per sempre”, ha aggiunto, offrendo allo stesso tempo un chiaro appoggio al capo di stato maggiore ucraino, il generale Valery Zaluzhny, che un mese fa era stato criticato per aver detto che la guerra era arrivata ad una situazione di stallo. “Ha detto la verità – ha dichiarato Klitschko nell’intervista – A volte le persone non vogliono sentire la verità. Ha spiegato e giustificato qual è la situazione attuale”

Sullo sfondo delle accuse ci sono le elezioni politiche che dovrebbero tenersi nel marzo 2024, ma che Zelensky, forse perché consapevole di essere impopolare ha lasciato intendere verranno rimandate per “non disintegrarsi” nelle polemiche politiche.