Redazione F e AÈ stato diffuso dalla polizia di Stato il video con le intercettazioni, che “inchioda” i 15 vigili del fuoco precari che andavano ad appiccare incendi, in modo da essere successivamente pagati – a 10 euro l’ora – per l’uscita.
Nell’intercettazione, un uomo chiamava segnalando alla centrale, incendi ai cassonetti o in altri posti. L’operatore che rispondeva, inviava la squadra in questione, quelli del turno “D”.
A chiamare il 115 erano anche parenti ed amici che venivano istruiti alla perfezione, ma che ogni tanto commettevano errori. Esaminando tutte le singole schede d’intervento gli agenti della polizia, sono riusciti a scoprire la ripetitività di alcuni nomi, poi risultati di parenti (anche loro coinvolti nell’indagine) degli indagati così come alcuni numeri di telefono ripetuti ma cambiava il nominativo del richiedente. “Uno si deve spaventare quando ha fatto cose storte”, si sente in un dialogo, intendendo per “cose storte” gli incendi appiccati.
Infine la consapevolezza di essere stati scoperti: “Non mi pare che siamo usciti sempre”. Ma l’altro risponde: “Amma iutu a dari fuoco. E lo sanno. Lo sanno”. Un modo delinquenziali di guadagnare pochi euro, che ha mandato in fumo chissà quanto patrimonio boschivo e non solo.
Ora i quindici dovranno rispondere di “Truffa allo Stato” e “incendio doloso”.
