⦿ Ultim'ora

Zelensky ammette: “Inferno nel Donbass, Bakhmut distrutta, solo macerie. Danneggiate tutte le strutture energetiche”

“La situazione in prima linea rimane molto difficile nelle aree chiave del Donbass – Bakhmut, Soledar, Maryinka, Kreminna… Già da molto tempo non c’è più attività sul terreno di queste aree colpite dai raid. Gli occupanti hanno effettivamente distrutto Bakhmut, un’altra città del Donbass che l’esercito russo ha trasformato in macerie bruciate”

Sarebbe questa, secondo quando dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video nel quale fa il punto sulla guerra contro la Russia, la situazione in “aree chiave” del Donbass dopo mesi di combattimenti. La città di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk, da settimane sotto attacco sarebbe oramai solo un cumolo di “macerie bruciate”.

“Ringrazio tutti i nostri eroi, tutti i soldati e i comandanti che mantengono la linea del fronte in queste direzioni, – ha detto ancora Zelenky– respingendo gli attacchi e infliggendo perdite significative al nemico, reagendo all’inferno che è entrato in Ucraina sotto la bandiera russa”.

Resoconto sul campo confermato dal primo ministro Denys Shmyhal che ha anticipato ciò che nei prossimi mesi aspetta gli ucraini: “ci saranno interruzioni di corrente per tutto l’inverno”. Il premier intervenendo durante una riunione di gabinetto, ha fatto notare che “molte centrali elettriche hanno subito danni a causa degli attacchi russi. Sebbene la situazione sia attualmente sotto controllo, ci sono ancora carenze di alimentazione a causa dei danni”, aggiungendo che: “Tutte le centrali termiche e idroelettriche del Paese sono state danneggiate e circa il 40% dei sistemi di rete ad alta tensione è stato colpito”.

Denys Shmyhal – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statale Unian – ha anche affermato: “Quindi, nella maggior parte delle regioni, i problemi nell’alimentazione elettrica sono ancora significativi. Siamo onesti: questo inverno vivremo costantemente in condizioni di elettricità limitata”. Infine ha concluso spiegando che devono essere definite le priorità ed al primo posto ci saranno le infrastrutture critiche, come gli ospedali e la rete di approvvigionamento idrico e termico, quindi il complesso militare-industriale all’insegna del motto “tutto per il fronte”. Esercizi che assicurano un approvvigionamento critico, come panetterie o caseifici, saranno al terzo posto. La fornitura di elettricità alla popolazione civile occupa il quarto posto.