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Cara sindaca ti scrivo: All’Infopoint biglietti contro la Valenti, “Ho perso il lavoro per colpa tua”


Sono parole sicuramente spinte dall’estrema amarezza del momento quelle che sono state affisse all’Infopoint della Porta Palermo, presumibilmente nel pomeriggio di Domenica scorsa.

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Le foto che vedete nella Galleria sono state prese dal post pubblico del saccense Salvino Patti su Facebook, presumbilmente, a scrivere i biglietti al neosindaco Valenti, un uomo spinto dalla difficoltà economica in cui versa e che si sarebbe aggravata a causa della stretta al giro di vite relativo al commercio di ortofrutta e simili ai bordi delle strade, stretta decisa dall’amministrazione ed eseguita dal corpo di polizia municipale, corpo che – con memoria storica ricordiamo – nel corso di questi ultimi anni, è stato oggetto anche di duri attacchi da parte di consiglieri comunali.

“Un vigile in questo Paese ha più potere di un magistrato, è autorizzato ad ucciderti con una penna”, è scritto su uno dei fogli affissi, poi riferimenti al fatto che il probabile autore – ma non è detto, potrebbe anche essere un amico – si sia trovato in difficoltà proprio a causa di una salata multa per aver venduto prodotti ortofrutticoli (evidentemente senza necessaria autorizzazione, crediamo).

Insomma, un dramma della povertà, un uomo del popolo che onestamente – ci permettiamo di dire – tentava di sopravvivere alla giornata vendendo qualcosa senza arrecare disturbo alcuno, piuttosto che bivaccare o darsi ad altri “mestieri”. “In questa maledetta città manca il lavoro” si legge ancora sui biglietti, ed è difficile dar torto a questo povero cristo.

Poi, in ultimo, gli affondi all’amministrazione Valenti ed allo stesso sindaco: “Delle mille promesse fatte in campagna elettorale dalla Valenti non ne è stata mantenuta nessuna”, e poi: “Ho perso il lavoro – si, perchè evidentemente per quest’uomo, questo era l’unico lavoro che aveva trovato e avrebbe voluto tenerselo stretto, malgrado tutto – per colpa tua”. A seguire poi tanti sfoghi, tante considerazioni da popolo o popolino, tanto “vox populi, vox dei”, sia sulla politica, sia sui poteri occulti che influenzerebbero la vita quotidiana della nostra cittadina.

L’unica cosa che adesso ci auguriamo è che chi ha scritto questi fogli, probabilmente spinto dalla forza della disperazione, possa venire in qualche modo aiutato. Sempre sperando che a qualcuno non venga l’idea di sporgere querela per chissà che motivo, ed a Sciacca, può accadere di tutto, anche questo.